Il ciellino desaparecido e la storia

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“E’ singolare il Presidente del Consiglio Regionale Cattaneo che dopo aver calpestato più volte il regolamento in aula, contestato da tutte le opposizioni, parla di “atteggiamento squadrista” del M5S che ha semplicemente indossato una felpa con scritto “Fuori dai Maroni” e gridato “Onestà” in aula, fischiando poi brevemente il relatore di un provvedimento che si stava trattando. Si ripassi la storia d’Italia per capire cosa sono stati veramente gli squadristi fascisti i cui eredi politici oggi siedono nella sua maggioranza. Non accettiamo lezioni da Cattaneo, a sua volta parte di un gruppo politico, l’NCD, ormai scomparso dalla scena politica italiana e lombarda. Cattaneo e il centrodestra non rappresentano più la maggioranza dei cittadini lombardi e dovrebbero andarsene a casa al più presto”, così Eugenio Casalino, consigliere regionale e segretario alla Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia del Movimento 5 Stelle.

“La protesta in aula del M5S Lombardia è stata legittima e doverosa: abbiamo portato in Aula la voce dei cittadini che da troppi anni è inascoltata per colpa di quattro partiti che decidono tutto a tavolino e nel proprio interesse. E’ imbarazzante sentirsi la predica da chi calpesta i valori dell’aula consiliare. Rispediamo le accuse al mittente: squadrista è il comportamento della maggioranza in Aula che avalla supinamente le direttive impartite da un Presidente del Consiglio che oggi ha dato ennesima dimostrazione di non essere in grado di svolgere il suo ruolo di garanzia, interpretando discrezionalmente e a convenienza di parte il regolamento che stabilisce le regole democratiche dell’Aula. La nostra protesta nasce proprio dalla violazione continua delle regole basilari della democrazia. Cattaneo ed il suo partito hanno più eletti che elettori, sono il salvagente di Maroni ed evidentemente l’ipotesti di mollare la poltrona e rispettare il valore della democrazia li terrorizza. Ribadiamo il pieno rispetto per l’istituzione del Movimento 5 Stelle Lombardia e l’indisponibilità  a farci calpestare dal Don Rodrigo della situazione che si serve dei consiglieri di maggioranza come fossero i suoi bravi”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, ha replicato al presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo.

Fiducia indecente a Maroni: a casa chi prende tangenti sui malati!

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I consiglieri del M5S Lombardia, alla proclamazione del voto di fiducia al Presidente Roberto Maroni, hanno inscenato una protesta nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia indossando felpe bianche con la scritta rossa “Fuori dai Maroni” e usato fischietti. La seduta del consiglio regionale è stata sospesa. I Consiglieri regionali del M5S Lombardia sono stati espulsi dall’aula.

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Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, dichiara: “Il voto di fiducia a Maroni è indecente. Ha promesso discontinuità, legalità e trasparenza: ha fallito miseramente. Si è presentato con le scope, ora è attaccato alla poltrona con le dentiere. Se alle parole non fanno seguito i fatti la credibilità è pari a zero. I consiglieri regionali di Lega, Ncd e Forza Italia sono corresponsabili del Presidente, il fango che annega la Lombardia è cosa loro. L’assicurazione sulla vita di Maroni si chiama NCD che ha più eletti che elettori: se si tornasse al voto sparirebbero. Noi siamo oggettivamente diversi e siamo pronti a cambiare la Lombardia: la sanità deve tornare a mettere al centro il servizio al cittadino e non il business, i controlli veri e ci vogliono persone pulite come la Ceribelli a scandagliare i numeri. Gli scandali che coinvolgono la Lombardia sono solo all’inizio, ci sono irregolarità palesi che verranno a galla e il legame Lega-Calabria-Ndrangheta sullo sfondo. Maroni si salva oggi per il rotto della cuffia, ma prima se ne va meglio è per i lombardi onesti che meritano una regione pulita. Per noi chi prende tangenti sui malati deve vergognarsi ed andare a casa”.

Tangenti: si potenzi Comitato regionale trasparenza appalti e si dia presidenza alla Ceribelli.

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“E’ inutile che Maroni invochi ogni volta che arrestano uno dei suoi Cantone per le verifiche sugli appalti in Lombardia. Abbiamo già il Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti: va reso operativo in modo che diventi un’autority regionale anticorruzione. Il Comitato deve essere indipendente e avere una struttura adeguata. La presidenza va affidata senza indugi a Giovanna Ceribelli, la commercialista che ha scoperchiato il caso delle mazzette leghiste. Alla Ceribelli va anche dato un riconoscimento: la società ha bisogno di esempi virtuosi da seguire”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia.

“Il Comitato, ha le mani legate da sempre abbiamo chiesto venisse potenziato. Il controllo su ogni singolo appalto regionale deve essere puntuale. Maroni ha giocato con l’Agenzia di controllo che al momento lui stesso sta lasciando quale scatola vuota. La Sanità Lombarda per essere ripulita ha bisogno di una task force anticorruzione. È evidente che Maroni non può più garantire la legalità ed è il caso che vada a casa.”, conclude Buffagni.

Expo, tangentopoli annunciata: pieno sostegno alla Magistratura

 


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Lo scandalo giudiziario che coinvolge Expo è statoampiamente annunciato dal Movimento 5 Stelle che da anni, nel silenzio dei partiti che sono ampiamente coinvolti nel malaffare degli appalti, denuncia illeciti, sperpero di risorse pubbliche e il sistema corruttivo di contaminazione tra politica e imprenditoria che coinvolge l’opera.

Solo due giorni fa il Ministro dell’Interno Alfano aveva vantato, annunciando  “una semplificazione delle norme anti-infiltrazione” per gli appalti Expo, “risultati eccellenti” dal punto di vista della prevenzione delle temute infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Ma quali risultati se Expo affoga negli illeciti e negli abusi tanto che proprio oggi è finito in carcere Angelo Paris, direttore della pianificazione acquisti mentre sono state emesse ordinanze di custodia in carcere anche per l’ex parlamentare della Democrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, per l’ex parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, per Primo Greganti, storico esponente del Pci coinvolto in Mani Pulite, per l’intermediario Sergio Catozzo e per l’imprenditore Enrico Maltauro.

 

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