Smantelliamo il “sistema Lega” che brucia i soldi dei cittadini

La Lombardia è una regione intrappolata nella ragnatela leghista, una fitta rete di contatti e uomini di fiducia agli ordini di Salvini e Maroni. Una sorta di cupola che ricorda quella del Pd romano che usa risorse pubbliche per finanziare il proprio sistema di potere. Ultimo caso in ordine di tempo scoperto dal M5S quello dell’Asst della Franciacorta (ex azienda ospedaliera di Chiari), che ha dato in affidamento diretto per 35 mila euro il lavoro di restyling del sito web dell’ospedale a Luca Morisi, lo spin doctor di Matteo Salvini. Ma non solo. La Direzione Generale ha deciso di assegnare alla società Se.Co.Ges. un appalto del valore di 71 mila 500 euro per la gestione del servizio di aggiornamento del manuale di gestione aziendale. Peccato che chi detiene il 68% della società sia l’ex sindaco leghista di Monte Isola Angelo Colosio, attualmente militante a Brescia, che secondo le intercettazioni telefoniche dell’inchiesta Smile sarebbe stato contattato per questioni di affari dall’ex presidente leghista della Commissione sanità al Pirellone Fabio Rizzi e dal suo stretto collaboratore Mario Longo, poi arrestati per tangenti nello “scandalo dentiere”. Il tutto con il benestare degli alti dirigenti dell’Asst: Mauro Borelli, direttore generale ed esponente di spicco della Lega Nord bresciana, famoso per inviare mail agli altri manager in quota Lega invitandoli a versare l’obolo nelle casse del Carroccio, Matteo Rinaldi, segretario della Lega Nord a Brescia, e Luigi Faccincani, militante leghista di Desenzano del Garda. Questo è il meccanismo di funzionamento del “sistema Lega” in Lombardia: piazzare “yes man” che possano, quando serve, aprire porte e stendere tappeti rossi. Iscritti al partito ma anche parenti e amici, basti pensare all’ex-compagna di Matteo Salvini che nel 2014 aveva ottenuto un posto all’assessorato al welfare della giunta regionale. Stessa impronta anche per le liste civiche collegate alla lega che di “civico” hanno evidentemente solo il nome. Daniela Maroni, consigliere regionale della lista civica Maroni Presidente, ha assunto a settembre 2013 nello staff della sua segreteria quella che sarebbe diventata la sua futura nuora, partendo da un contratto con categoria B1 da circa 22 mila euro lordi annui, passando per la successiva modifica in C4 nel 2015 da quasi 30 mila euro, per arrivare alla definitiva modifica in D6, un part time da oltre 30 mila euro annui. Un salto triplo di quasi 10 mila euro in due anni a fronte di una riduzione delle ore di lavoro. Inoltre nell’ultima commissione Attività Produttive è passato un provvedimento riguardante l’ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti che ha come relatrice proprio Daniela Maroni, gestore di una pompa di benzina ad Alzano Lombardo. Il M5S vuole smantellare questo sistema marcio che sta infettando le istituzioni in Lombardia e che brucia i soldi dei lombardi. Noi siamo gli occhi dei cittadini nelle istituzioni, perché ogni “favore” ad un amico è un opportunità in meno per un cittadino onesto. Da quando siamo stati eletti combattiamo per fermare il propagarsi della ragnatela leghista, e anche in questo caso presenteremo un’interrogazione che chiede di far luce sulle sconsiderate assegnazioni di appalti nell’ASST della Franciacorta. Il vento è cambiato. Prima facevano i comodi loro, ora c’è una forza politica che fa realmente opposizione ed è pronta a governare per tutelare solo gli interessi dei cittadini, premiando il merito e la competenza, non il colore della tessera di partito.

Stefano Buffagni – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

L’ospedale di Vaprio non deve chiudere!

L’ospedale di Vaprio deve rimanere operativo, questa è la volontà della cittadinanza, come dimostrano le 2.500 firme raccolte in una settimana contro la chiusura di questa struttura pubblica storica e punto di riferimento per il territorio (tra i promotori della petizione la nostra candidata sindaco al Consiglio comunale di Inzago). Una richiesta che arriva direttamente dal territorio che il M5S regionale sostiene con forza. Per questo i portavoce Dario Violi e Stefano Buffagni hanno affiancato e incontrato chi, tra dipendenti e cittadini, lo scorso martedì ha protestato contro i continui tagli ai servizi e al personale causati dalle politiche di Regione e Governo.

“Ci batteremo perché vengano garantite almeno le prestazioni sanitarie minime e quelle ambulatoriali. Dopo aver parlato con la dirigenza abbiamo strappato diversi impegni tra cui l’assunzione di nuovo personale medico e radiologo e l’incremento dei servizi sul territorio, in particolare quelli relativi all’assistenza domiciliare, necessario per rispondere alla costante richiesta della fetta di popolazione più anziana e più bisognosa. Abbiamo anche strappato l’impegno dei vertici a mantenere in vita il punto di primo intervento, che purtroppo verrà ridotto dalle 24 ore attuali di attività a 12 giornaliere. Ma su questo punto continueremo a dare battaglia in Regione! La politica non può voltare le spalle a quelle che sono le reali esigenze della cittadinanza. Non possiamo permetterci di andare a depotenziare la sanità pubblica e incentivare indirettamente le strutture private. I soldi pubblici devono sostenere le strutture pubbliche, le realtà importanti come l’ospedale di Vaprio!”

Dario Violi e Stefano Buffagni – Portavoce regionali del M5S Lombardia

Restituiamo il Pio Albergo Trivulzio ai milanesi. M5S incontra il management.

I portavoce del M5S Lombardia Dario Violi e Stefano Buffagni, insieme al candidato sindaco del M5S a Milano Gianluca Corrado, hanno visitato il Pio Albergo Trivulzio, incontrato gli anziani che risiedono nella struttura, i dipendenti, e parlato con l’attuale management di questo patrimonio della città noto agli abitanti con il nome di “Baggina”, punto di riferimento per le famiglie milanesi. Purtroppo la mala gestione politica lo ha portato sull’orlo del fallimento. Da qui negli anni novanta, con l’arresto di Mario Chiesa, partì lo scandalo di Tangentopoli, nel 2011 scoppiò lo scandalo affittopoli, con appartamenti di lusso del patrimonio concessi a persone influenti a prezzi di locazione bassissimi. Negli ultimi 30 anni le priorità di questa struttura non sono mai stati i pazienti. Ora le cose devono cambiare. Il M5S lavorerà per tutelare questa e tutte le altre risorse della città e difenderle dagli sciacalli, da chi nella sanità pubblica vede la possibilità di fare soldi facili. Noi abbiamo un’altra visione. Dopo il buco in bilancio che i vecchi management legati a doppio filo con i partiti avevano lasciato in eredità, il Commissariamento, richiesto dal M5S in Regione Lombardia e terminato a metà 2015, ha già iniziato a garantire una perdita inferiore nell’esercizio ordinario. Ora, con questo proficuo incontro abbiamo aperto un canale con i nuovi vertici, da ora consapevoli che nell’istituzione comunale ci sarà una forza politica pronta a collaborare per il bene dei pazienti e non dei privati, una forza politica che non permetterà le derive del passato. Ridiamo a questa istituzione un nuovo e radioso futuro tutelando e valorizzando il patrimonio pubblico.

Dario Violi e Stefano Buffagni –  Portavoce del M5S in Regione

Garbagnate Milanese. M5S porta il caso del vecchio Ospedale Salvini in regione.

“Come anticipato durante l’ultimo consiglio comunale di Garbagnate ci siamo attivati perché riteniamo che il vecchio Ospedale Salvini vada valorizzato e che la struttura possa essere sfruttato per ospitare la nuova sede della RSA Pertini come proposto dal Comitato dei cittadini che sul tema ha raccolto centinaia di firme nel nostro territorio. Potremmo inoltre utilizzare le restanti aree per garantire i servizi riabilitativi post acuti valorizzando il collegamento diretto dei sotterranei tra la nuova struttura ospedaliera e la vecchia. Anche la loro vicinanza permetterebbe una miglior gestione della struttura. Questa sarebbe reale valorizzazione della struttura a differenza delle azioni sporadiche fino ad oggi attuate da Milano che vorrebbe limitare il presidio ad una struttura di accoglienza per homeless e, probabilmente, ai profughi che attualmente ospita Milano. Questa non è un’opzione coerente, è solo una boutade fine a se stessa e per salvare l’ex Salvini ribadiamo la necessità di convocare immediatamente un tavolo di confronto tra il Comune di Milano proprietario dell’area e i rappresentanti delle realtà territoriali interessate”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia e Matteo Afker consigliere comunale M5S di Garbagnate Milanese che hanno incontrato ieri la Direzione Generale della Sanità di Regione Lombardia alla presenza del DG dell’Azienda Ospedaliera Salvini Dott.ssa Ramponi per discutere la destinazione del vecchio ospedale.
Stefano Buffagni e Matteo Afker aggiungono: “La disponibilità della regione c’è. Portare la RSA Pertini nelle strutture dell’ex-Ospedale Salvini e farla funzionare a pieno regime sarebbe lo sviluppo naturale per il territorio, oggi sono utilizzati solo 220 letti invece dei 300 accreditati. Si potrebbero inoltre accogliere a Garbagnate i più di 120 utenti che il Comune di Milano ha dovuto dirottare in Piemonte garantendo di conseguenza accoglienza a più di 400 lombardi. Proprio per questo Milano si deve sedere al tavolo. Per il territorio garbagnatese è urgente salvare l’Ospedale e non relegare le strutture a risolvere le problematiche di Milano”.

Piano anticorruzione, Buffagni (M5S Lombardia): Maroni fuori tempo massimo

“Il piano anticorruzione di Maroni arriva fuori tempo massimo, il presidente deve fare le valigie e i lombardi devono tornare a votare. Negli ultimi due anni abbiamo ampiamente denunciato le falle del sistema sanitario e il presidente non ha mosso un dito mentre nel suo partito si incassavano mazzette. Se non si fosse mossa la Magistratura non saremmo qui a parlare di anticorruzione. Evidentemente Maroni vuole vincere il premio come politico meno tempestivo della legislatura: i buoi sono già scappati. Esiste già il comitato trasparenza sugli appalti che andrebbe potenziato e nominato quale presidente la dottoressa  Ceribelli”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, commenta l’annuncio del presidente della Lombardia Roberto Maroni di un piano anti corruzione nella sanità lombarda.

Tangenti: si potenzi Comitato regionale trasparenza appalti e si dia presidenza alla Ceribelli.

giovanna ceribelli

“E’ inutile che Maroni invochi ogni volta che arrestano uno dei suoi Cantone per le verifiche sugli appalti in Lombardia. Abbiamo già il Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti: va reso operativo in modo che diventi un’autority regionale anticorruzione. Il Comitato deve essere indipendente e avere una struttura adeguata. La presidenza va affidata senza indugi a Giovanna Ceribelli, la commercialista che ha scoperchiato il caso delle mazzette leghiste. Alla Ceribelli va anche dato un riconoscimento: la società ha bisogno di esempi virtuosi da seguire”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia.

“Il Comitato, ha le mani legate da sempre abbiamo chiesto venisse potenziato. Il controllo su ogni singolo appalto regionale deve essere puntuale. Maroni ha giocato con l’Agenzia di controllo che al momento lui stesso sta lasciando quale scatola vuota. La Sanità Lombarda per essere ripulita ha bisogno di una task force anticorruzione. È evidente che Maroni non può più garantire la legalità ed è il caso che vada a casa.”, conclude Buffagni.

Buffagni (M5S Lombardia): Salvini dopo Rizzi deve cacciare Maroni

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“Salvini, dopo Belsito, Cota, Lancini e l’elenco potrebbe diventare molto lungo, difende l’indifendibile. Forse non si è reso conto che la magistratura è intervenuta arrestando Rizzi prima dello stop della Lega.Lombardia ladrona è cosa loro: i leghisti hanno trascinato la sanità lombarda nel fango. Sono passati dalle scope alle dentiere senza riuscire dare nessuna discontinuità dall’amministrazione Formigoni. Non basta punire un tangentista per fermare l’epidemia. Salvini deve cacciare anche Maroni, ha sbagliato a fidarsi di Rizzi. La Lega delle mazzette ha ampiamente dimostrato di non essere differente a PD e Forza Italia”, così Stefano Buffagni, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia.

Agenzia controlli sanità: PD scudiero di Maroni

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“Il PD Lombardia è falso come Renzi, ha sempre chiuso gli occhi sugli scandali nella sanità formigoniana, dalla Clinica Santa Rita, alla Maugeri al San Raffaele, e ora mette le mani sull’agenzia dei controlli che esiste solo grazie al Movimento 5 Stelle. Avevamo l’opportunità di avere in Lombardia un ente di controllo terzo e indipendente dalle logiche politiche.

Il PD si dimostra il miglior alleato di Maroni estromettendo l’unica opposizione, cioè il Movimento 5 Stelle, dalla stessa agenzia che ha voluto ed ottenuto con l’ostruzionismo alla riforma sanitaria. Evidentemente hanno paura di chi ha le mani libere e può controllare davvero.

Il PD non é evidentemente riuscito a digerire che grazie al nostro pressing ha dovuto rinunciare a nominare degli impresentabili legati al sistema formigoniano ed a Forza Italia. Evidentemente respingono la coerenza, la trasparenza e la nostra forza di  non farci comprare dal sistema: noi lavoriamo solo nell’interesse dei cittadini e non dei partiti. Il Pd predica bene e razzola malissimo; condanna chi ragiona con logiche di “spartizione” per poi comportarsi peggio.

Dopo aver mentito agli elettori anche sugli stipendi che si tengono lautamente, si dimostrano degni apostoli del sistema Renzi. Da oggi in poi, qualsiasi scandalo nella sanità Lombarda sarà colpa e responsabilità del PD considerato che con queste nomine il Partito Democratico è il miglior scudiero di Maroni”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, sulle nomine nell’agenzia dei controlli della Sanità.

Mangiagalli, garantite risorse per sala parto

“Siamo molto soddisfatti dell’impegno che abbiamo strappato alla giunta Maroni: verranno garantite le risorse per la ristrutturazione della sala parto della Mangiagalli, l’ospedale che ha fatto nascere generazioni di milanesi e che potrà continuare a farlo al meglio grazie al M5S” così, Stefano Buffagni, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, ai margini della discussione sul bilancio regionale 2016.

mangiagalli

Nomine sanità. Ancora continuità con il passato

NOMINDE DEF

14 in quota Lega, 11 Forza Italia e 10 Ncd. Il 99% dei nuovi manager messi a capo delle nuove Agenzie di tutela della Salute (Ast), che con la recente non-riforma della sanità lombarda hanno sostituito le vecchie Asl, sono riconducibili ai partiti che compongono la maggioranza in Regione. Il nuovo metodo di selezione, che ha previsto un quiz per i direttori generali,  è stato, in teoria, una novità rispetto al passato, ma nella sostanza delle cose, ha prodotto una “short”- list (100 candidati) da cui pescare i nuovi uomini fidati da piazzare a capo delle strutture sanitarie sul territorio, ancora una volta uomini vicini ai partiti.

“Maroni voleva tagliare col passato, invece le nomine di sabato scorso sono esattamente in linea con le ultime fatte 5 anni fa. La solita promessa da marinaio, il solito fumo gettato negli occhi dei cittadini lombardi. Almeno, grazie alla presenza di una vera opposizione in Consiglio regionale si cominciano a vedere i primi risultati, anche se insufficienti. Il nostro ostruzionismo ha consentito la mancata nomina di qualche impresentabile alla direzione delle strutture sanitarie. La Sanità lombarda avrebbe bisogno di un taglio netto col passato, invece sono state fatte scelta nel solco formigoniano che non danno garanzie per una gestione totalmente nell’interesse dei lombardi. È evidente la continuità con il passato anche nella lottizzazione politica delle poltrone apicali con una significativa variazione: gli uomini del Celeste si sono solo tinti di verde Lega con CL.”, così Stefano Buffagni, Paola Macchi e Dario Violi, consiglieri regionali del M5S Lombardia, sulle nomine dei nuovi direttori della Sanità.