Contratti di solidarietà, M5S coordina il gruppo di lavoro

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Stefano Buffagni è stato nominato coordinatore del gruppo di lavoro regionale, che per il Consiglio del 3 dicembre prossimo, dovrà produrre un progetto di legge per sostenere  in ambito regionale i contratti di solidarietà che il m5s ha fortemente voluto.

M5S aveva presentato una proposta di legge per il sostegno ai contratti di solidarietà espansivi (per le aziende che assumono) e difensivi (per le aziende in crisi) nel giugno scorso. Il progetto, insieme a quello presentato dal PD nei giorni scorsi, saranno alla base della discussione per trovare una sintesi che sarà poi discussa e votata in aula.

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Interramento dell’ elettrodotto a Sesto San Giovanni

A Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il quartiere residenziale di via Sottocorno è attraversato da molti anni da cavi dell’alta tensione corrono tra i condomini.

Da tempo, si è costituito il “Comitato di via Sottocorno”, una associazione che ha inviato un esposto al Comune di Sesto S. Giovanni denunciando i possibili rischi per la salute derivanti dai campi elettromagnetici generati dalla rete. I dati relativi ai casi di tumore e morte avvenute nei condomini posti nell’immediata vicinanza dell’elettrodotto sono infatti molto preoccupanti: negli ultimi anni ci sono stati 28 casi tra decessi e malati di tumore. La principale patologia è stata il tumorale al cervello.

Stefano Buffagni, portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia che ha depositato l’interrogazione dichiara: “ASL, Arpa e Terna, l’azienda proprietaria dell’elettrodotto, già nel 2010, avrebbero dovuto prediporre uno studio di fattibilità per l’interramento della linea di trasporto dell’energia, ma non se n’è saputo più nulla. L’amministrazione comunale si è impegnata a coprire l’elettrodotto, ma sta attendendo una convenzione con il Comune di Milano.

Per il Movimento 5 Stelle la salute dei cittadini è una priorità, e la normativa per la tutela della popolazione all’esposizione ai campi elettromagnetici deve essere rispettata. Per questo abbiamo deciso di interpellare direttamente la Regione e l’Assessore alla Sanità al fine di trovare rapidamente, ed in tempi certi, risposte che diano seguito a tutte le iniziative utili per l’interramento dei cavi. Anche ASL deve essere sollecitata in un approfondito monitoraggio della popolazione che vive nella zona soprattutto per il possibile insorgere di nuovi casi di cancro e leucemia”.

Tremezzina, decidano i cittadini

Si è tenuto ieri a Argegno, in provincia di Como, l’incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo “Variante Tremezzina, viabilità, trasporto”.

Il Consigliere regionale Stefano Buffagni è intervenuto esprimendo perplessità sul progetto preliminare dell’infrastruttura che vedrebbe collegare Argegno e Griante con una strada di quasi 10 chilometri di cui 7 e mezzo in galleria.

“Prima di dare il via a un’opera faraonica come quella ipotizzata – ha sostenuto il consigliere – è necessario informare con estrema chiarezza i cittadini sul progetto, sull’impatto che ha sull’ambiente, sulle ricadute sul territorio e immaginare anche soluzioni alternative. Sono gli abitanti della sponda ovest del lago che devono esprimere direttamente il loro orientamento, non ha senso che per un’opera così impattante le scelte vengano prese e calate solo dall’alto. E’ poi necessario tenere i piedi per terra. Si parla dagli anni Ottanta di aprire la montagna con una galleria al costo di almeno 330 milioni di euro e questi soldi in Regione non ci sono”.

Luca Ceruti, consigliere comunale di Como del Movimento 5 Stelle “I tempi di consegna dell’opera sono vaghi e la manutenzione andrebbe a incidere ogni anno con ulteriori costi. Si parla di un cantiere che durerà quindici o 20 anni e i tempi potrebbero anche dilatarsi di molto. Il turismo, e gli abitanti della zona soffriranno enormi disagi. E’ necessario informare i cittadini su altre possibilità”.

Si rischia poi, di almeno quindici anni per i lavori anche se i tempi potrebbero dilatarsi di molto. E’ palese che il turismo ne soffrirà enormemente

Tra le opzioni alternative esplorate e avanzate dai cittadini nel corso del partecipato incontro, vi è quella dell’allargamento dell’attuale strada provinciale, la demolizione di 7 case da espropriare con valori molto conveniente grazie agli impatti degli estimi ambientali, con un investimento inferiore ai 20 milioni. Contestualmente servirebbero investire ulteriori 20 milioni sui trasporti pubblici, con nuovi battelli, autobus elettrici di dimensioni inferiori in modo da rendere più agevole il passaggio nelle strade, aumentandone le corse e creando sinergie tra i vari mezzi di trasporto con coincidenze con treni e quant’altro. L’investimento complessivo sarebbe inferiore ai 50 milioni, ma comporterebbe, oltre alla salvaguardia del paesaggio lacustre comasco, anche una positiva ricaduta in termini di servizi per i cittadini, con importanti risvolti occupazionali.

Resta basilare per il M5S indire, al momento opportuno, un referendum tra i cittadini per farli esprimere, dopo esser stati informati, sugli sviluppi del loro territorio, prima di mettere in “cantiere decennale” l’ennesima opera faraonica senza copertura finanziaria.

Caso Giulio Cavalli: Maroni solleciti il Ministero

Caso Giulio Cavalli: Maroni solleciti il Ministero

giuliocavalliGiulio Cavalli, uomo di cultura, attore, scrittore impegnato nella lotta al crimine organizzato in Lombardia vive da tempo sotto scorta perché nel mirino delle cosche calabresi con la complicità di parte della politica lombarda.  Luigi Bonaventura, un ex boss della cosca crotonese Vrenna-Bonaventura, ha rilasciato, negli ultimi tempi, ben due interviste (qui equi)  nelle quali denuncia, ancora una volta, il pericolo in cui versa Cavalli.

Il Movimento 5 Stelle considera gravissime le parole di Bonaventura e degne di immediata attenzione da parte della Magistratura.

Per questo abbiamo depositato una proposta di Risoluzione presso la Commissione Antimafia, attraverso la quale si chiede al Presidente della Giunta Regionale Maroni di attivarsi presso il Ministero degli interni perché – si legge nell’atto – “venga verificato il livello di adeguatezza di protezione di Giulio Cavalli e, se necessario, venga aumentato il prima possibile” e  “venga altresì verificato il livello di adeguatezza di protezione di Luigi Bonaventura e aumentato se si rivelasse insufficiente”.

A Giulio Cavalli è stata espressa solidarietà a vari livelli istituzionali.

Le parole però, quando si tratta di pericolo immediato per la vita e l’incolumità non bastano.

Tutta la vicenda ha avuto scarsa pubblicità sui media e il silenzio è sempre complice quando si parla di questioni di mafia. Per questo è necessario intervenire subito e andare oltre la logica delle parole.

Sappiamo e auspichiamo che la Commissione Antimafia, il Consiglio Regionale e il Presidente Maroni sapranno accogliere la nostra richiesta sollecitando concretamente il Ministero dell’Interno. Non lasciamo solo Giulio Cavalli.

Il testo della risoluzione depositata dal Movimento 5 Stelle

Extra Stipendio – Destinazione Microcredito: Come?

Extra Stipendio – Destinazione Microcredito: Come?

Quando il Movimento 5 Stelle si è proposto per amministrare la Regione Lombardia, tutti i candidati hanno preso un impegno preciso con i cittadini: i portavoce avrebbero tratenuto quale stipendio 5.000 euro lordi mensili più i rimborsi spese puntaulmente rendicontati. L'eccedenza l'avremmo destinata ad un fondo di sostegno per le piccole imprese della Lombardia.

Sin dal primo giorno del nostro insediamento ci siamo attivati per ottemperare al nostro impegno. Contestualmente abbiamo lavorato nelle sedi amministrative per uniformare gli stipendi di tutti i consiglieri alle nostre regole ed all'impegno che avevamo preso.

Quello della diminuzione degli stipendi, è' stato il nostro primo progetto di legge presentato.

microcreditoemilbanca

In Lombardia siamo in 9, su un totale di 80 consiglieri. Nonostante il nostro massimo impegno, come temevamo, i nostri "colleghi" non hanno accettato la nostra proposta. Abbiamo però lottato articolo per articolo sulla proposta di legge proposta all'unisono dalle altre forze politiche. Siamo riusciti a limitare i danni, ma l'impianto complessivo della legge regionale non era assolutamente ai livelli delle nostre richieste.

Di conseguenza continuiamo a ricevere degli importi netti più alti rispetto a quello che teniamo per noi. In questo modo il fondo dei nostri extra stipendio continua ad aumentare mese per mese. Nel primo mese e mezzo di lavoro, quando gli stipendi erano ancora quelli più alti, in 9 abbiamo accantonato più di 100.000€.

Durante l'assestamento di bilancio, abbiamo presentato un emendamento nel quale chiedevamo l'istituzione di un apposito fondo in FinLombarda per poter versere i nostri extrastipendio da destinare al microcredito. Gli uffici della giunta e i dirigenti del settore programmazione e bilancio hanno lavorato a stretto contatto con noi per questo argomento. Avevamo inoltre presentato un Ordine del Giorno che disciplinava il funzionamento del fondo stesso.

Il nostro obbiettivo era quello di indirizzare FinLombarda a destinare, oltre ai nostri soldi, anche altre risorse regionali verso il microcredito.

Per scelte politiche però hanno bocciato le nostre richieste. A microfoni accesi siamo stati accusati di tutto; ci hanno persino detto che volevamo fare "l'elemosina alle imprese". Ci siamo indignati. Per noi quel denaro è pubblico ed è stato sottratto ingiustamente alle casse regionali; per noi è li che deve tornare. 

In via informale, al termine del Consiglio, alcuni esponenti della maggioranza ed alcuni dell'opposizione (che ha votato compatta la bocciatura; solito legame PD-L e PDL) ci hanno detto: "Se vi bocciamo l'apertura del fondo non fa' notizia… se invece ve lo apriamo e voi versate i soldi, fate eccome notizia e ci mettete in difficoltà!". A voi le amare conclusioni.bocciatura

Ad oggi quindi dobbiamo valutare come comportarci, confrontandoci con gli attivisti, la base.

Non avendo assolutamente abbandonato il nostro obbiettivo di sostenere il microcredito sono a proporvi una possibile soluzione:

L'importo dei nostri extrastipendio accantonato fino a fine Dicembre 2013 andrà indirizzato al microcredito (il come lo propongo nel proseguio); al contempo credo sia importante discutere insieme cosa vogliamo fare del nostro extrastipendio che maturerà da Gennaio 2014 in avanti.

Personalmente continuerei a destinarlo al microcredito, poichè è solo aiutando questa economia sociale ed etica che possiamo rimettere in moto il nostro sistema economico, aiutando quindi le piccole imprese, e contestualmente creando posti di lavoro. Tuttavia diversi attivisti hanno chiesto di poter rimettere in discussione la questione ed è giusto a mio avviso farlo valutando, molto attentamente, altre eventuali proposte.

Per gli importi maturati invece dall'inizio del nostro mandato a fine Dicembre 2013 propongo:

 di riproporre, in fase di bilancio previsionale 2014, l'apertura del fondo in FinLombarda come già provato a fare a Luglio vincolandone l'uso al microcredito lombardo;

–  contestualmente di iniziare a predisporre un accordo con un istituto di credito idoneo (si pensava ad Etica SGR – la società di gestione del risparmio di Banca Etica) al fine di poter creare un fondo destinato appunto al microcredito nel quale poter vincolare gli indirizzi di impiego (come fatto nell'odg presentato in Consiglio Regionale).
 
Per entrambe le soluzioni ovviamente avremo semestralmente la puntuale rendicontazione.

Nel caso in cui le altre forze politiche decidessero di bocciare ancora la nostra richiesta di restituire i soldi alla Regione Lombardia, saremmo pronti a destinarli al microcredito tramite Etica SGR.

Ritengo sia doveroso riprovare a istituire il fondo direttamente in Regione Lombardia poichè si tratta di soldi pubblici, lombardi che devono tornare li.

Noi ne regolamenteremmo l'utilizzo e la destinazione per il tramite di FinLombarda che legalmente è la società del Sitema Regionale, (100% di proprietà di Regione Lombardia) che ha l'autorizzazione ad operare nel campo creditizio.

In questo modo, oltre a ridare i soldi direttamente ai legittimi proprietari, potremmo anche indirizzare FinLombarda verso un uso diverso delle risorse finanziaria, iniziando a sviluppare il microcredito

Colgo l'occasione per anticiparvi che stiamo lavorando per organizzare un convegno proprio su questo argomento che, girando per i banchetti e parlando con alcuni attivisti, non è molto conosciuto.

 

 

Nomine Regione Lombardia: guai in vista

Nomine Regione Lombardia: guai in vista

Dopo la nostra denuncia sul CPO sembrava superato il problema delle nomine.

Invece le guerre intestine della maggioranza hanno portato alla luce nuove incompatibilità nei comitati regionali, nonché nelle partecipate. Corecom ed Ersaf potrebbero vedere azzerati i loro neonominati vertici; a Settembre dovrebbe essere presentato un ricorso al Tar.  La fretta quindi, pare sia stata una cattiva consigliera per Maroni: è evidente che gli esclusi vogliono puntare ad azzerare tutto per avere di nuovo un opportunità per essere loro della partita. 

La ripetuta sospensione dell'ultimo consiglio regionale, da noi denunciata online, dimostra un evidente difficoltà a mettere d'accordo le anime della maggioranza. E pensare che dopo lunghe trattative maggioranza ed opposizione, M5S escluso, pareva fossero riuscite a far "quadrare" la situazione. Evidentemente però, non avevano fatto i conti sulle possibili reazioni degli esclusi eccellenti. Pare chiaro che talune incompatibilità denunciate solo ora, potevano essere conosciute solo da chi dall’interno “sa”. La denuncia sull’incompatibilità del neo presidente Corecom ne è la prova.

Il risultato quindi è chiaro: non basta mettere il cognato di Formigoni per dipanare le tensioni.

Mentre i cittadini faticano ad arrivare a fine mese, c'è chi gioca e discute sulla grazia ad un condannato, e chi gioca a fare nomine politiche senza mettere al primo posto gli interessi dei cittadini. Noi questo controsenso lo abbiamo segnalato, durante la discussione sulla crisi Aler, proprio durante il consiglio che doveva procedere alle nomine. Si tratta di una situazione insostenibile per il nostro paese e la nostra regione!

Aspettiamo al varco questa maggioranza… non vorremmo mai, anche in questo caso, poter dire: "Noi ve lo avevamo detto!".

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