Housing sociale: val la pena approfondire e sperimentare?

Housing sociale: val la pena approfondire e sperimentare?

Venerdì scorso abbiamo fatto una visita in Via Cenni a Milano in un complesso residenziale costruito sul principio dell’housing sociale.

L’housing sociale consiste nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato ma non possono accedere ad un alloggio popolare. L’housing sociale garantisce integrazione sociale e benessere abitativo.

In Via Cenni, oltre all’affitto ordinario, vi sono alcuni contratti di affitto a canone sociale ed alcuni contratti di affitto con riscatto.

E’ un modo diverso di concepire la vita all’interno di una comunità.

Ci tengo a sottolineare che non è sostitutivo degli ERP.

In Via Cenni, come si può vedere dalle immagini sono stati realizzati spazi verdi nei terrazzi e su alcuni tetti.

Vi sono diversi spazi comuni a disposizione degli abitanti; spazi comuni a piano terra per associazioni, nello specifico di supporto ai ragazzi portatori di disabilità. Vi sono anche spazi comuni condivisi nel sotto tetto di ogni torre, nelle quali vi sono delle librerie per il book sharing. Read More

EXPO. Perché il Governo non attribuisce reali poteri a chi di dovere?

renzi3“Sono giorni che assistiamo a un teatrino sui poteri di intervento sugli appalti Expo che attendiamo siano affidati al Presidente dell’ANAC Cantone o al Commissario Unico Expo Sala, ma è ancora tutto miseramente fermo. La nomina di Cantone è stata fin qui solo una marchetta elettorale”, dichiarano i portavoce in Senato del Movimento 5 Stelle. La corruzione onnipresente nelle grandi opere non ammette tentennamenti e ogni esitazione del Governo su questo terreno si configura come complicità al sistema tangentistico. Cosa ci vuole per approvare un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ad hoc che consenta a Cantone o Sala la revoca degli appalti alle aziende coinvolte in indagini, senza bisogno di attendere l’interdittiva della Prefettura?”.

 

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Interrogazione a Mantovani e mozione al consiglio: Stop alla “Città della Salute”

M5S Lombardia ha depositato un’interrogazione e una mozione che chiede lo stop definitivo al progetto Città della Salute.

“Arresti, tangenti, appalti truccati e consulenza gonfiate e la Città della Salute va fermata”, dichiara Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia primo firmatario dei due atti.

Con un’interrogazione all’Assessore alla Sanità e una mozione al consiglio – continua –  chiediamo alla regione diannullare il progetto “Città della Salute”. Su quell’area inquinata non deve essere costruito un presidio sanitario e il progetto va rivisto dalle sue fondamenta: il bando di gara è viziato e sarebbe necessario procedere alla nomina della nuova commissione giudicatrice del bando considerati i rischi potenziali sin da ora evidenti  per probabili ricorsi da parte delle aziende escluse dall’appalto”.

“Città della Salute è, esattamente come Expo, sinonimo di speculazione e mai come è ora è necessario liberare la Lombardia dall’abbraccio mortale tra politica e imprenditoria corrotta”, conclude Buffagni.

Taglio vitalizi. No definitivo alla proposta di M5S

InfoVitaliziIl tavolo di lavoro ha respinto la proposta di taglio dei vitalizi agli ex Consiglieri regionali. Il Movimento 5 Stelle chiedeva, visto la precedente bocciatura alla proposta di abrogazione totale, la rimodulazione del vitalizio su base contributiva esattamente come avviene per qualsiasi cittadino. Ad esempio un ex consigliere, il caso è reale, che oggi riceve un vitalizio di 3985,87 € al mese riceverebbe mensilmente 229,06  € esattamente in linea con i contributi effettivamente versati. La spesa per la Regione, che attualmente è di 7 milioni di euro all’anno, si ridurrebbe così a meno di 2 milioni di euro all’anno. Read More

Vitalizi Regione Lombardia – #DeVitalizziamoli. Scegliamo insieme come farlo

Vitalizi Regione Lombardia – #DeVitalizziamoli. Scegliamo insieme come farlo

Uno degli obbiettivi che ci siamo posti entrati in Regione era quello di togliere i folli privilegi di cui la casta si è dotata negli anni.
In Regione Lombardia il Vitalizio è sicuramente un esempio di questo scempio.

 

I consiglieri attualmente in carica, compresi noi, come ben sapete non godono più, per fortuna, di alcun vitalizio grazie alla pressione che riuscimmo a fare, ancor dall’esterno, con la campagna “Zero Privilegi”.
Ora, da dentro le istituzioni, con molta più forza, stiamo lottando per dettare l’agenda sul tema e siamo riusciti a rimettere sul tavolo la revisione del privilegio dei vitalizi di cui godono gli ex Consiglieri Regionali.

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Io sono il rappresentante del Movimento 5 Stelle nel tavolo di lavoro sui costi della politica nel Consiglio Regionale. In questa sede si sta lavorando per diminuire gli stipendi dei dirigenti, diminuirne il numero (su questo tema nell’ultimo bilancio si è abbassato il tetto massimo a 200 a partire dal 1 Gennaio 2015) e sopratutto per rimodulare i vitalizi d’oro!!!
Sinceramente mi piacerebbe poterli totalmente #REVOCARE! Nostro malgrado questo esporrebbe la regione a centinaia di ricorsi con esito scontato: il privilegio revocato gli verrebbe riassegnato in quanto diritto acquisito e la Regione pagherebbe anche costi di processi, interessi e quant’altro.

 

Di conseguenza il nostro obbiettivo è proporre una soluzione che vada a diminuirli.

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Lombardia, approvata la legge a 5 stelle a supporto dei lavoratori e delle PMI

Lombardia, approvata la legge a 5 stelle a supporto dei lavoratori e delle PMI

contrattisolidarietaSostegno al lavoro, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese in crisi: il Consiglio regionale lombardo ha approvato un progetto di legge proposto dal Movimento 5 Stelle nel giugno scorso che va a sostenere l’adozione nelle aziende deicontratti e degli accordi di solidarietà.
Lo strumento, consente in un momento di forte crisi dimantenere i livelli di occupazione in caso di crisi aziendale mantenendo i lavoratori “in azienda” aiutando finanziariamente le piccole e medie imprese, comprese quelle mai considerate con un numero di dipendenti inferiore ai 15.
Il provvedimento incentiva la stipulazione di accordi tra l’azienda e i lavoratori che riducono l’orario di lavoro mantenendo congruo il livello degli stipendi, evitano così la riduzione del personale. Lo strumento interviene anche favorendo nuove assunzioni anche con una riduzione dell’orario lavorativo. Read More

Bilancio: pronti 400 mila euro per le PMI. Maroni non ci impedisca di restituire denaro pubblico

consiglieriNel corso delle sedute di discussione del bilancio regionale il Movimento 5 Stelle Lombardia presenterà un emendamento per istituire un fondo per il sostegno al credito alle piccole e medie imprese lombarde nel quale versare le eccedenze di stipendio del gruppo consiliare M5S.

Il Movimento 5 Stelle appena insediato in Lombardia ha tagliato gli stipendi dei consiglieri a 5 mila euro lordi. Le eccedenze, considerate un inutile privilegio della Casta, sono state accantonate. Più volte il gruppo ha chiesto con atti formali alla regione di aprire un fondo, svincolato da prossimità politiche, nel quale versare quel denaro che deve ritornare a disposizione dei lombardi vincolato al sostegno, come da impegno con i cittadini, alle piccole e medie imprese. I partiti hanno fin qui impedito la costituzione del fondo accampando ragioni strumentali e privando così il tessuto produttivo lombardo di risorse importanti per far fronte alla crisi in un momento di stretta del credito da parte delle banche.

La seduta di bilancio potrebbe essere l’occasione per sbloccare finalmente quei fondi anche visti i drastici tagli che subirà il bilancio regionale. Spesso il presidente Maroni assume il problema dell’assenza di lavoro in Lombardia come prioritario. Attendiamo quindi da parte dei politici l’approvazione del nostro emendamento. Noi siamo pronti sin da subito alla restituzione di 400 mila euro per la costituzione di un fondo regionale per le piccole e medie imprese.
Presidente Maroni vuole aiutare davvero le PMI lombarde o solo a parole?

I Consiglieri del Movimento 5 Stelle Lombardia

Finanziamenti regionali a Electrolux: vogliamo vederci chiaro

electroluxMovimento 5 Stelle Lombardia ha depositato una interrogazione a risposta scritta che chiede alla Giunta regionale di fare chiarezza sui finanziamenti regionali erogati alla multinazionale Electrolux. L’azienda ha annunciato di voler delocalizzare la produzione e centinaia dilavoratori rischiano il posto di lavoro in Lombardia. Nel 2010 l’allora presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni inaugurava presso lo stabilimento dell’azienda di l’avvio di una nuova linea di produzione. Formigoni dichiarava per l’occasione: “Con quasi 2 miliardi di euro Regione Lombardia intende fare la sua parte nel premiare l’innovazione, tanto più se abbinata alla sostenibilità ambientale. Il Piano per la Lombardia Sostenibile consentirà di creare 40 mila nuovi posti di lavoro da qui al 2015″.

Dario Violi, consigliere di M5S e primo firmatario della mozione dichiara: “Con l’interrogazione chiediamo di quantificare eventuali finanziamenti di Regione Lombardia a Electrolux negli ultimi cinque anni. Questa vicenda ha contorni poco chiari e qualora emergessero finanziamenti pubblici a una azienda che ha deciso di delocalizzare vorremmo che fossero accertate tutte le responsabilità del caso”.

Stefano Buffagni, consigliere di M5S aggiunge: “Lassessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, si è impegnato personalmente in iniziative di supporto ai lavoratori di Electrolux sia in ambito regionale che nazionale. Ma tutto è fermo. Certo chiarire il comportamento della Regione e della multinazionale in questa vicenda in cui a perderci sono i lavoratori potrà aiutare nella trattativa tra le parti. Certo non permetteremo a nessuno di andar via dalla Lombardia senza aver ridato indietro eventuali sovvenzioni ricevute”.

Caldaie e impianti termici: necessari più controlli

Noranda1942Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per chiedere un quadro sui controlli effettuati nell’ambito della campagna di ispezione degli impianti termici sul territorio della Lombardia. Stando infatti alle segnalazioni ricevute da parte di alcune associazioni di categoria, non sarebbero in linea con la legislazione regionale i controlli relativi ai quantitativi di energia e combustibile erogato per ogni edificio e la maggior parte degli amministratori di condominio non risulterebbe iscritta al Catasto unico regionale degli impianti termici. Non tutti i Comuni e le Province poi verificherebbero correttamente la regolarità della manutenzione degli impianti e il rispetto dei limiti di rendimento delle caldaie.

“La Regione Lombardia grazie ad una attenta regia e un puntuale controllo del rispetto della normativa vigente da parte degli enti locali  potrebbe fare la differenza nella limitazione dei consumi, nella riduzione dell’inquinamento e nella promozione di impianti che consentano di ridurre l’impatto ambientale degli edifici”, spiega .

“Temiamo che tutto ciò non accada, anche perché non risulterebbero effettuati controlli puntuali e verifiche sul Catasto unico regionale degli impianti termici. L’interrogazione vuole riportare attenzione sulle responsabilità regionali nel controllo delle emissioni inquinanti. Da questo punto di vista il rispetto delle regole che già ci sono, e più controlli, garantirebbero oltre a più sicurezza per gli impianti un miglioramento certo della qualità dell’aria e un risparmio per le tasche dei cittadini”.

Lettera aperta al Presidente Raffaele Cattaneo: riduciamo insieme i vitalizi

Caro Presidente,

nell’ottobre scorso il Movimento 5 Stelle ha denunciato il grave problema del privilegio dei vitalizi di cui godono almeno 221 ex Consiglieri regionali transitati in Lombardia nelle precedenti legislature.

L’esborso regionale, a fronte del versamento di contributi anche irrisori da parte degli ex Consiglieri, si attesta a circa 620 mila euro mensili.

Le somme versate ad ogni Consigliere,  pur considerando l’adeguamento della remunerazione al costo della vita, risultano di gran lunga superiori a quanto erogato dagli Istituti Nazionali di Previdenza. Read More