Tremezzina, Buffagni: “gli appelli e le megaopere non risolvono il problema”

tremezzina

L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte ha fatto appello al Governo perché versi la sua quota per la variante Tremezzina e promesso che con enormi “sacrifici” la Regione farà la sua parte.

Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia, dichiara: “Dall’assessore Sorte arrivano gli stessi appelli dell’ex assessore Del Tenno. Sono richieste che non risolvono i problemi della Tremezzina su cui bisogna assolutamente cambiare strategia, finirla con le megaoperee ascoltare finalmente  i laghée. Non è bastato l’esempio delle paratie a Como o della Pedemontana realizzata con ingenti esborsi pubblici ed ora accessibile a costi folli?

Da subito si può “alleggerire” quel tratto di strada che crea infiniti disagi ai cittadini: con il 10 per cento delle risorse ipotizzate per l’opera faraonica si potrebbe investire nell’allargamento della strada nei punti critici, si potrebbe garantire risorse per una navigazione puntuale realmente efficiente, offrire un trasporto merci sensato e implementare il trasporto pubblico con bus adeguati a passare agilmente su quelle strade”.

Tremezzina: basta illudere la gente

“E’ ora di finirla con false illusioni ai laghèe, la variante della Tremezzina non si farà”, così Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia commenta le polemiche tra Maroni e il Governo sullo stanziamento di 210 milioni di euro per l’opera a fronte dei 330 necessari.

“In tempi non sospetti avevamo detto che non esistevano risorse per il progetto faraonico. Ora la Tremezzina tornerà a essere un argomento di propaganda elettorale con un infinito rimbalzo di accuse tra Maroni e il Governo del Pd e di Ncd su chi deve trovare i fondi. E’ tutto fumo negli occhi e intanto il tempo passa e i disagi per i cittadini che percorrono la statale continuano. Possibile che non si possa agire, con il 10 per cento delle risorse ipotizzate per l’opera, investendo su quello che si può fare nell’immediato come allargare la strada che già c’è nei punti critici, garantire risorse per una navigazione puntuale efficiente, offrire un trasporto merci sensato e implementare il trasporto pubblico. Vogliamo incominciare da qui? Certo sarebbe una politica utile ai cittadini e non agli speculatori, quella politica che a Maroni e il Pd proprio non riescono a mettere in pratica”, conclude Buffagni.

Luca Ceruti, Consigliere Comunale di Como, aggiunge: “”Il comune di Como e la sua provincia sono sottoposti a trattamento cantieristico. Ci sono opere che non possono essere terminate come le Paratie, exTicosa o che forse verranno terminate a metà come Pedemontana. Eppure non si vede l’ora di piazzare gli artigli su altri spazi e su altri finanziamenti. La Tremezzina è già in ritardo e non ha risorse a sufficienza. Siamo coscienti che non è più tempo di sbagliare scelte e opere?”.

Tremezzina: basta propaganda

tremezzinaLa ventilata variante per risolvere i problemi di traffico sulla Statale Tremezzina è ormai assurta a obiettivo strategico per la campagna elettorale delle amministrative tra deputati che si candidano a sindaco per trovare i finanziamenti a Roma e promesse dell’Assessore regionale all’ambiente Terzi di non gettare i detriti derivanti dagli scavi nel lago ma di farli pervenire in Valtellina o, via chiatte, in un deposito. 

Qualcuno ha addirittura paventato l’ipotesi di usare i detriti degli scavi per fare un isola artificiale nei pressi di Argegno; qualcuno confonde il Lago di Como con città artificiali in medio oriente, ma più che Dubai noi vediamo solo “du baii”, intese come bugie, nel raccontare questo intervento.

Per Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, “è un film dell’orrore infinito quello che coinvolge la soluzione dei problemi Tremezzina.  Dai politici e dai candidati arrivano le solite false promesse e inutile propaganda elettorale. Sono gli stessi strumenti di sempre che hanno devastato il Comune di Como come l’orrendo muro sul lungo lago e la Ticosa che non sono ancora finiti, se mai finiranno. La realtà è che per una variante che attraversi la montagna non ci sono soldi e non si troveranno; non sono in grado di garantirli nemmeno per il raccordo di tangenziale della Pedemontana che è stata stoppata a lavori già ampiamente avviati, figuriamoci per il resto”. 

“Avviare gli scavi senza i fondi – continua Buffagni – darebbe il colpo di grazia al turismo nella zona con cantieri aperti per decenni. Sarebbe ben più utile e opportuno che i politici informassero concretamente la popolazione sulla possibilità di risolvere i problemi della Tremezzina fin da ora con interventi non impattanti per il suolo, il turismo e lontani dalle speculazioni. Basterebbe davvero poco: una navigazione aggiornata puntuale efficiente, un trasporto merci sensato e mezzi pubblici puntuali.  Non tolleriamo che i cittadini vengano illusi con promesse da marinai che disegnano opere finite tralasciando di elencare ed evidenziare tutti i problemi che questi lavori creerebbero per il tessuto sociale ed economico del lago per i prossimi decenni con questo cantiere infinito. Realmente i “laghé” vogliono far la fine del loro capoluogo a forza di promesse che i partiti non possono mantenere?”.

Tremezzina: Basta propaganda, trovare soluzioni percorribili

tremezzinaIl Movimento 5 Stelle Lombardia ha chiesto, nel corso del Consiglio regionale di ieri, di eliminare la richiesta alla giunta di recepimento dei finanziamenti per la variante della Tremezzina.

Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Per l’opera, come abbiamo già avuto modo di denunciare, non ci sono i fondi e da tempo chiediamo una revisione del progetto che impatterebbe pesantemente sull’ambiente. I partiti continuano a promettere ai cittadini, con mozione o atti di indirizzo, che troveranno finalmente una soluzione che non c’è per la Statale Regina: 330 milioni di euro per aprire la montagna con una galleria non servono e non li troveranno”.

“Esistono già soluzioni rapide, le abbiamo proposte più volte. Piuttosto che paventare l’ennesima opera faraonica con l’apertura di un cantiere che durerà anni mettendo in ginocchio il turismo nella zona vorremmo si investisse sui trasporti pubblici locali, con nuovi battelli, autobus elettrici di dimensioni inferiori in modo da rendere più agevole il passaggio sulla strada, aumentandone le corse e creando sinergie tra i vari mezzi di trasporto con coincidenze con treni. La pianificazione dei collegamenti intermodali e l’integrazione tariffaria sarebbero già un passo avanti concreto e fattibile a costo zero. E’ poi necessario dare voce ai cittadini. Vogliamo sentire cosa ne pensano i laghè. Sul tavolo poniamo proposte meno invasive e decisamente meno dispendiose, partendo con la proposta di allargamento dell’attuale strada provinciale, la demolizione di 7 case da espropriare. L’investimento complessivo, oltre alla salvaguardia del paesaggio lacustre comasco, avrebbe anche una positiva ricaduta in termini di servizi per i cittadini, con importanti risvolti occupazionali e turistici. Non vogliamo snaturare le bellezze del lago comasco.” conclude Buffagni.

Tremezzina, siamo ormai alla farsa: si interpellino i laghèe!

PD e PdL si sono scontrati sul reperimento di risorse per la variante Tremezzina, un progetto da almeno 330 milioni di euro che impatterebbe pesantemente sull’ambiente con una galleria di oltre sette chilometri. Entrambi i partiti giudicano l’opera strategica e urgente, nonostante siano numerose le proposte alternative dei cittadini interessati dall’alleggerimento del traffico sulla statale.

Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S Lombardia, dichiara: “Siamo ormai alla farsa. L’Assessore regionale ai trasporti del Pdl Del Tenno chiede di reperire risorse per aprire la montagna con una galleria a Roma, mentre gli onorevoli comaschi del PD, chiedono denaro all’Assessore e a Regione Lombardia. Per fortuna a Roma Governano insieme. Le persone che vivono nella zona restano del tutto inascoltate. Noi siamo con i laghée”.

“L’abbiamo ribadito più volte: i soldi non ci sono per quell’opera, il resto è solo propaganda. Da subito si possono invece adottare provvedimenti concreti e leggeri, con il consenso dei cittadini, che risolvano la questione della strada Regina di cui si parla da oltre 20 anni”, conclude il consigliere.

Tremezzina, siamo ormai alla farsa: si interpellino i laghèe!

PD e PdL si sono scontrati sul reperimento di risorse per la variante Tremezzina, un progetto da almeno 330 milioni di euro che impatterebbe pesantemente sull’ambiente con una galleria di oltre sette chilometri. Entrambi i partiti giudicano l’opera strategica e urgente, nonostante siano numerose le proposte alternative dei cittadini interessati dall’alleggerimento del traffico sulla statale.

Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S Lombardia, dichiara: “Siamo ormai alla farsa. L’Assessore regionale ai trasporti del Pdl Del Tenno chiede di reperire risorse per aprire la montagna con una galleria a Roma, mentre gli onorevoli comaschi del PD, chiedono denaro all’Assessore e a Regione Lombardia. Per fortuna a Roma Governano insieme. Le persone che vivono nella zona restano del tutto inascoltate. Noi siamo con i laghée”.

“L’abbiamo ribadito più volte: i soldi non ci sono per quell’opera, il resto è solo propaganda. Da subito si possono invece adottare provvedimenti concreti e leggeri, con il consenso dei cittadini, che risolvano la questione della strada Regina di cui si parla da oltre 20 anni”, conclude il consigliere.

Tremezzo

Tremezzina, decidano i cittadini

Si è tenuto ieri a Argegno, in provincia di Como, l’incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo “Variante Tremezzina, viabilità, trasporto”.
Il Consigliere regionale Stefano Buffagni è intervenuto esprimendo perplessità sul progetto preliminare dell’infrastruttura che vedrebbe collegare Argegno e Griante con una strada di quasi 10 chilometri di cui 7 e mezzo in galleria.
“Prima di dare il via a un’opera faraonica come quella ipotizzata – ha sostenuto il consigliere – è necessario informare con estrema chiarezza i cittadini sul progetto, sull’impatto che ha sull’ambiente, sulle ricadute sul territorio e immaginare anche soluzioni alternative. Sono gli abitanti della sponda ovest del lago che devono esprimere direttamente il loro orientamento, non ha senso che per un’opera così impattante le scelte vengano prese e calate solo dall’alto. E’ poi necessario tenere i piedi per terra. Si parla dagli anni Ottanta di aprire la montagna con una galleria al costo di almeno 330 milioni di euro e questi soldi in Regione non ci sono”.
Luca Ceruti, consigliere comunale di Como del Movimento 5 Stelle “I tempi di consegna dell’opera sono vaghi e la manutenzione andrebbe a incidere ogni anno con ulteriori costi. Si parla di un cantiere che durerà quindici o 20 anni e i tempi potrebbero anche dilatarsi di molto. Il turismo, e gli abitanti della zona soffriranno enormi disagi. E’ necessario informare i cittadini su altre possibilità”.
Si rischia poi, di almeno quindici anni per i lavori anche se i tempi potrebbero dilatarsi di molto. E’ palese che il turismo ne soffrirà enormemente
Tra le opzioni alternative esplorate e avanzate dai cittadini nel corso del partecipato incontro, vi è quella dell’allargamento dell’attuale strada provinciale, la demolizione di 7 case da espropriare con valori molto conveniente grazie agli impatti degli estimi ambientali, con un investimento inferiore ai 20 milioni. Contestualmente servirebbero investire ulteriori 20 milioni sui trasporti pubblici, con nuovi battelli, autobus elettrici di dimensioni inferiori in modo da rendere più agevole il passaggio nelle strade, aumentandone le corse e creando sinergie tra i vari mezzi di trasporto con coincidenze con treni e quant’altro. L’investimento complessivo sarebbe inferiore ai 50 milioni, ma comporterebbe, oltre alla salvaguardia del paesaggio lacustre comasco, anche una positiva ricaduta in termini di servizi per i cittadini, con importanti risvolti occupazionali.
Resta basilare per il M5S indire, al momento opportuno, un referendum tra i cittadini per farli esprimere, dopo esser stati informati, sugli sviluppi del loro territorio, prima di mettere in “cantiere decennale” l’ennesima opera faraonica senza copertura finanziaria.

Tremezzina, decidano i cittadini

Si è tenuto ieri a Argegno, in provincia di Como, l’incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo “Variante Tremezzina, viabilità, trasporto”.

Il Consigliere regionale Stefano Buffagni è intervenuto esprimendo perplessità sul progetto preliminare dell’infrastruttura che vedrebbe collegare Argegno e Griante con una strada di quasi 10 chilometri di cui 7 e mezzo in galleria.

“Prima di dare il via a un’opera faraonica come quella ipotizzata – ha sostenuto il consigliere – è necessario informare con estrema chiarezza i cittadini sul progetto, sull’impatto che ha sull’ambiente, sulle ricadute sul territorio e immaginare anche soluzioni alternative. Sono gli abitanti della sponda ovest del lago che devono esprimere direttamente il loro orientamento, non ha senso che per un’opera così impattante le scelte vengano prese e calate solo dall’alto. E’ poi necessario tenere i piedi per terra. Si parla dagli anni Ottanta di aprire la montagna con una galleria al costo di almeno 330 milioni di euro e questi soldi in Regione non ci sono”.

Luca Ceruti, consigliere comunale di Como del Movimento 5 Stelle “I tempi di consegna dell’opera sono vaghi e la manutenzione andrebbe a incidere ogni anno con ulteriori costi. Si parla di un cantiere che durerà quindici o 20 anni e i tempi potrebbero anche dilatarsi di molto. Il turismo, e gli abitanti della zona soffriranno enormi disagi. E’ necessario informare i cittadini su altre possibilità”.

Si rischia poi, di almeno quindici anni per i lavori anche se i tempi potrebbero dilatarsi di molto. E’ palese che il turismo ne soffrirà enormemente

Tra le opzioni alternative esplorate e avanzate dai cittadini nel corso del partecipato incontro, vi è quella dell’allargamento dell’attuale strada provinciale, la demolizione di 7 case da espropriare con valori molto conveniente grazie agli impatti degli estimi ambientali, con un investimento inferiore ai 20 milioni. Contestualmente servirebbero investire ulteriori 20 milioni sui trasporti pubblici, con nuovi battelli, autobus elettrici di dimensioni inferiori in modo da rendere più agevole il passaggio nelle strade, aumentandone le corse e creando sinergie tra i vari mezzi di trasporto con coincidenze con treni e quant’altro. L’investimento complessivo sarebbe inferiore ai 50 milioni, ma comporterebbe, oltre alla salvaguardia del paesaggio lacustre comasco, anche una positiva ricaduta in termini di servizi per i cittadini, con importanti risvolti occupazionali.

Resta basilare per il M5S indire, al momento opportuno, un referendum tra i cittadini per farli esprimere, dopo esser stati informati, sugli sviluppi del loro territorio, prima di mettere in “cantiere decennale” l’ennesima opera faraonica senza copertura finanziaria.