Monti? Male necessario, ma riappropriamoci del nostro paese.

Gli Italiani sono abituati a disegnare su misura il loro eroe del momento. Annualmente viene presentato ai nostri occhi dai media un moderno eroe italiano. In passato è capitato a gente come Berlusconi, Marchionne, Tremonti, Prodi, e chi più ne ha, più ne metta.

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Forse converrebbe esser più moderati. Noi italiani fondamentalmente siamo tifosi, difficilmente valutiamo con razionalità le persone. Da buoni “calciofili” trasformiamo ogni personaggio nell’idolo del momento, per poi abbandonarlo al primo “cambio di vento”.

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I vari Renzi, Marcegaglia, Draghi e forse Montezemolo saranno i prossimi eroi.

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Ma questo è il momento d’oro del Prof. Monti. Nonostante le dimissioni di B ci troviamo di fronte ad una situazione tragica; difficile definirla diversamente.

Abbiamo intrapreso un vicolo stretto ed angusto che concede poco spazio alla democrazia vera, ai cittadini o al buon agire.

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Affidare la guida ad un banchiere, seppur dal nobile curriculum, è un opzione obbligata in questo momento. Siamo stritolati dai tassi di interesse. Il nostro sistema si basa sui mercati e sul tasso d’interesse di equilibrio che da esso ne deriva. Adottare la strada delle elezioni in questo momento suonerebbe da folli data la situazione; la logica e la democrazia però richiederebbero questo.

E’ altresì concesso al Presidente della Repubblica constatare se esiste una maggioranza alternativa e se questa può governare. Mi auguro solo non si tratti di un nuovo “23 luglio 1943″.

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Fronteggiamo una situazione dalla quale, per uscire dalla morsa del differenziale con il Bund tedesco -a luglio era a 127 -, siamo costretti ad affidarci ad un “boia”.

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Il “boia” proviene dalle stesse banche che questa crisi l’hanno voluta e creata. Questo aspetto qualche riflessione la merita.

Sarà lui a dover confezionare provvedimenti lacrime e sangue; i quali però riporteranno fiducia ai mercati, che potranno pertanto puntare al rientro nei limiti “normali”, non prima di aver concesso alle banche d’affari, potenzialmente burattinaie della situazione, di aver prima speculato sul rischio Italia, per poi riposizionarsi in acque adeguatamente quietate.

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Del resto in questo momento possiamo solo aspettarci questo. Abbiamo vissuto per anni al di sopra delle nostre possibilità, e siamo arrivati alla resa dei conti. Prima o poi, tutti i nodi vengono al pettine. Il futuro è tutto fuorché roseo.

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Mi auguro che questo governo tecnico operi affinché si possa riprendere a galleggiare a vista, per poi farsi da parte. Vanno cambiate le regole del sistema; è impensabile che la sovranità popolare di uno stato sia in mano alle banche d’affari che speculano FINANZIARIAMENTE sul nostro futuro.

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Monti è un male necessario, ma momentaneo! E’ innegabile che, sentendo la rosa di papabili ministri mi vien da piangere. Pensare a ultra settantenni che devono operare nell’interesse dei giovani, con uno sguardo al futuro è preoccupante. Se questo è il rinnovamento…. proporre un Amato quale ministro, è FOLLIA!

Mi pare che quest’uomo di soldi nostri ne abbia già rubati parecchi. Al contempo pensare al Prof. Ornaghi, rettore dell’università Cattolica di Milano, come ministro dell’istruzione è un azzardo. Come fa un rappresentante di un ente privato a poter tutelare e sviluppare un sistema pubblico? Noto un leggero conflitto di interessi; son certo che il Prof. Monti eviterà queste soluzioni. Speriamo infine non si abitui troppo alla poltrona.

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Credo che in tutto ciò siamo noi italiani a doverci riappropriare delle NOSTRE istituzioni, per cambiare e risollevare il sistema. Serve gente preparata, che lavori sodo, e che sia pronta a dover fronteggiare il marcio che si attanaglia nel nostro sistema. Rimbocchiamoci le mani e cominciamo!

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“Monicelli disse che, purtroppo, in Italia la Rivoluzione non c’è mai stata. Gli angloamericani hanno messo fine al fascismo, non gli italiani. La BCE ha cacciato Berlusconi, non gli italiani e neppure un’opposizione collusa e di cartapesta. I nuovi padroni hanno sempre sostituito i vecchi in questo Paese di servi. Forse ora, almeno una volta nella nostra Storia, potremmo tentare di liberarci da soli.

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