Reddito di cittadinanza, blitz a Palazzo Lombardia. Grillo a Maroni: si può e si deve fare

“Al di là dei grattacieli mezzi vuoti esistono migliaia di cittadini che faticano a arrivare a fine mese ai quali bisogna restituire piena dignità con il reddito di cittadinanza. Tutti i partiti dovrebbero assumere la proposta del reddito di cittadinanza al di là del fastidio perché la proposta è nostra. Date alla legge il nome che volete, ma Maroni in Lombardia si prenda a braccetto la nostra legge: il reddito di cittadinanza si può e si deve fare”, è questo l’invito al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni di Beppe Grillo, dalla piazza di Palazzo Lombardia, sede della regione.

Per Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, “Il reddito di cittadinanza si può fare utilizzando i fondi sociali europei abbinando al sostegno di chi lo percepisce, politiche attive di sostegno all’occupazione, lavori socialmente utili per la collettività e corsi di formazione finalizzati al reintegro nel mondo del lavoro. Ogni cittadino riceverà al massimo tre proposte di  lavoro che se rifiutate faranno decadere il sostegno. La Lombardia non può stare con le mani in mano: dobbiamo rimettere al centro del mercato del lavoro la persona.”.

FNM: cittadini truffati dai nominati della politica. Ora cambiare il sistema per tornare credibili.

“Dopo 17 anni di opposizioni sterili in Lombardia è arrivato il M5S e ha soperchiato un sistema marcio; FNM è solo la punta dell’iceberg.”, dichiara il consigliere M5S Stefano Buffagni dopo la notizia delle dimissioni del presidente Norberto Achille indagato dalla magistratura per truffa e peculato e le dimissioni di Belloni Presidente del Collegio Sindacale di FNM.

“Ora tutti si sorprendono – continua Buffagni – FNM è stata il bancomat di manager indegni e ufficio di collocamento per la politica. Vogliamo che il merito e la competenza tornino centrali nelle scelte operative aziendali affinchè siano tutelati gli interessi dei cittadini. Abbiamo fatto un lavoro di approfondimento e denuncia e dopo poche settimane questo è il risultato: il presidente di FNM si è dimesso e con lui il Presidente del Collegio Sindacale Belloni.”

“Ora è necessario tracciare una linea netta di discontinuità col passato. Il sistema delle nomine politiche nelle partecipate va cambiato, altrimenti non ci metteremo mai al riparo da queste dinamiche. Il Presidente Maroni ci ascolti anche su questo tema Dobbiamo ridare dignità ad una società strategica regionale anche per ridare credibilità alla politica. I nomi paventati da Maroni ad oggi però non sono affatto adeguati a nostro avviso.”

“Lunedì prossimo parteciperemo all’assemblea degli azionisti per tutelare gli interessi dei lombardi e per chiedere chiarimenti sulla pessima gestione aziendale da parte della strapagata governance: chi ha rubato deve pagare; proporremo di approvare un azione di responsabilità verso il management. E’ ora di cambiare davvero in Lombardia; chi sbaglia paga!– conclude Stefano Buffagni.

Stefano Buffagni – Consigliere Regionale M5S Lombardia

Ex consiglieri non sono pensionati ma privilegiati: la Casta che si autoassolve a spese dei cittadini

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Gli ex consiglieri regionali che questa mattina, durante la conferenza stampa dell’Associazione di ex consiglieri regionali, si sono presentati a minacciare ricorsi e denunce per il taglio dei vitalizi devono vergognarsi: non sono pensionati ma privilegiati. Anche il solo paragonarsi ai pensionati è un’offesa per chi ha dovuto versare quarant’anni di contributi mentre loro, anche con una sola legislatura, si sono assicurati una vecchiaia d’oro. Lo ribadiamo, i vitalizi consiliari non sono pensioni, e a dirlo, oltre al M5S, è la Corte Costituzionale e la Cassazione.

La loro frustrazione, esternata con le minacce, dimostra che non si aspettavano che grazie al Movimento 5 Stelle la Lombardia trovasse il coraggio e la forza di fare un primo passo per provare a riequilibrare una situazione insostenibile e indecorosa per le istituzioni. Infastidisce che lo spettacolo di stamani, con la Casta che si autoassolve a spese dei cittadini, sia avvenuto in spazi regionali; ritengo sia arrivato il momento di mettere in discussione anche questo aspetto.

Fa male poi vedere il leader del movimento studentesco difendere il proprio privilegio come una battaglia per tutti i cittadini; è una pugnalata al cuore per quanti avevano creduto in lui. Il vitalizio regionale ha messo d’accordo i moralizzatori di sinistra e gli idealisti di destra: evidentemente il proprio portafoglio non ha colore politico. Ci spiace per loro ma con i cinque stelle nelle istituzioni il vento è cambiato. Se vogliono fare solidarietà c’è già disponibile un fondo nel quale versiamo metà del nostro stipendio. Possiamo fornire loro l’IBAN se necessario.

Stefano Buffagni – M5S Lombardia

Formigoni rinviato a giudizio: rinunci all’immunità

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Foto Goldmund100 Wikicommons

Alla luce del rinvio a giudizio per associazione a delinquere e corruzione dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Movimento 5 Stelle chiede al senatore di rinunciare all’immunità parlamentare e alla Regione Lombardia di cancellare la cosidetta Legge Daccò.

“Facciamo appello a Formigoni perché rinunci all’immunità parlamentare per ristabilire appieno la sua integrità e per uscire dalla vicenda senza macchie. Evitare il processo con lo scudo dell’immunità sarebbe un grave ostacolo nel ristabilire la verità. Su quanto accaduto in Lombardia, e sugli esborsi della regione alle aziende sanitarie private, è necessario fare piena chiarezza, lo meritano i cittadini”, dichiara Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle.

“Chiediamo poi alla Maggioranza, anche alla luce della notizia del rinvio a giudizio di Formigoni, di mettere in agenda finalmente l’abrogazione della cosidetta legge Daccò che ha consentito un uso discrezionale delle risorse pubbliche e generato un sistema di corruzione intollerabile. La sanità lombarda non merita zone d’ombra”, conclude il Consigliere.

Taglio vitalizi. No definitivo alla proposta di M5S

InfoVitaliziIl tavolo di lavoro ha respinto la proposta di taglio dei vitalizi agli ex Consiglieri regionali. Il Movimento 5 Stelle chiedeva, visto la precedente bocciatura alla proposta di abrogazione totale, la rimodulazione del vitalizio su base contributiva esattamente come avviene per qualsiasi cittadino. Ad esempio un ex consigliere, il caso è reale, che oggi riceve un vitalizio di 3985,87 € al mese riceverebbe mensilmente 229,06  € esattamente in linea con i contributi effettivamente versati. La spesa per la Regione, che attualmente è di 7 milioni di euro all’anno, si ridurrebbe così a meno di 2 milioni di euro all’anno.

“Ci meraviglia il muro contro muro tra partiti e M5S che si è generato alla presentazione di una proposta equilibrata, percorribile e equa come la nostra. Il ricalcolo su base contributiva evidentemente è una proposta troppo equilibrata e non vale per le enormi cifre versate ai politici sotto forma di vitalizi . Tutti i partiti in Regione sono orientati a una riduzione misera e sopratutto di facciata di queste somme. Avranno pure equilibri interni con ex politici da rispettare ma questi privilegi sono indecenti e immorali. Lo abbiamo anche detto di persona agli ex consiglieri, ribadendo loro quello che qualsiasi cittadino lombardo avrebbe voluto dirgli… ci hanno dato dei demagoghi”, spiega Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia.

“Grazie alla bocciatura definitiva alla nostra proposta 10 milioni di lombardi continueranno a mantenere 221 politici, ed ex, che hanno come unico merito quello di essere transitati in Regione Lombardia anche solo per pochi anni. Il privilegio non ha colore colore politico; sono tutti coinvolti il PCI, il PD, Lega, Forza Italia, IdV, DC. Noi su questo tema non molliamo, ce lo chiedono i lombardi”, conclude Buffagni.

Vitalizi, i partiti non vogliono cancellarli

vitaliziLa proposta di abrogazione totale dei vitalizi agli ex consiglieri regionali presentata dal Movimento 5 Stelle al tavolo di lavoro sui costi della politica che si è riunito nella serata di ieri, è stata depennata.

Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Lo ribadiamo, i partiti devono trovare il coraggio per cancellare i privilegi agli ex consiglieri. Stiamo parlando di migliaia di euro versati dalla Regione ogni mese a ex politici. Non è tollerabile che chi ha versato, è il caso di un ex consigliere, per cinque anni 513,70 € al mese possa ricevere un vitalizio da 3.159,93 € al mese”.

“Abbiamo rilanciato al tavolo la una proposta di ricalcolo del vitalizio su base contributiva esattamente come qualsiasi cittadino che abbia versato contributi a INPS e di alzare l’età alla quale è possibile ricevere il privilegio. E’ l’ipotesi più radicale e di fatto cancellerebbe gran parte degli ingiusti privilegi. Al tavolo le forze politiche sembrano orientate a una riduzione di un misero 10 % dei vitalizi. E’ una proposta inaccettabile esattamente come i tempi biblici di discussione. La prossima seduta del tavolo è fissata per il 5 marzo. In Regione evidentemente non c’è la volontà politica di cancellare i privilegi dei partiti”.

Quante poltrone per l’Assessore Garavaglia?

garavagliaL’Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione della Lombardia Massimo Garavaglia della Lega Nord ha aggiunto, al già nutrito “portafoglio” di cariche, quella di consigliere di amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti su iniziativa diretta del ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni.

Garavaglia risulta essere anche Presidente del consiglio di sorveglianza di Lombardia informatica e Presidente del consiglio di sorveglianza di Finlombarda, due delle maggiori aziende partecipate di Regione Lombardia.

“A meno che la giornata di Garavaglia sia di quaranta ore non si capisce umanamente come Garavaglia trovi il tempo per amministrare e sorvegliare insieme enti di importanza strategica locale e nazionale che meritano attenzione costante anche per la quantità di risorse pubbliche che gestiscono”, dichiara Dario Violi, consigliere M5S Lombardia.

Per Stefano Buffagni, consigliere M5S Lombardia “è palese poi il conflitto di interessi che vive nel suo ruolo un Assessore al Bilancio che si trova a sorvegliare su enti ai quali affida risorse. Opportunità politica, e buon senso civico, vorrebbe che Garavaglia optasse per un’unica carica, magari quella nazionale alla Cassa Depositi e Prestiti, senza rappresentarsi come il piglia poltrone leghista. Per il Movimento 5 Stelle è necessario finirla con l’accumulo di nomine e con lo spoil system”.