Ex consiglieri non sono pensionati ma privilegiati: la Casta che si autoassolve a spese dei cittadini

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Gli ex consiglieri regionali che questa mattina, durante la conferenza stampa dell’Associazione di ex consiglieri regionali, si sono presentati a minacciare ricorsi e denunce per il taglio dei vitalizi devono vergognarsi: non sono pensionati ma privilegiati. Anche il solo paragonarsi ai pensionati è un’offesa per chi ha dovuto versare quarant’anni di contributi mentre loro, anche con una sola legislatura, si sono assicurati una vecchiaia d’oro. Lo ribadiamo, i vitalizi consiliari non sono pensioni, e a dirlo, oltre al M5S, è la Corte Costituzionale e la Cassazione.

La loro frustrazione, esternata con le minacce, dimostra che non si aspettavano che grazie al Movimento 5 Stelle la Lombardia trovasse il coraggio e la forza di fare un primo passo per provare a riequilibrare una situazione insostenibile e indecorosa per le istituzioni. Infastidisce che lo spettacolo di stamani, con la Casta che si autoassolve a spese dei cittadini, sia avvenuto in spazi regionali; ritengo sia arrivato il momento di mettere in discussione anche questo aspetto.

Fa male poi vedere il leader del movimento studentesco difendere il proprio privilegio come una battaglia per tutti i cittadini; è una pugnalata al cuore per quanti avevano creduto in lui. Il vitalizio regionale ha messo d’accordo i moralizzatori di sinistra e gli idealisti di destra: evidentemente il proprio portafoglio non ha colore politico. Ci spiace per loro ma con i cinque stelle nelle istituzioni il vento è cambiato. Se vogliono fare solidarietà c’è già disponibile un fondo nel quale versiamo metà del nostro stipendio. Possiamo fornire loro l’IBAN se necessario.

Stefano Buffagni – M5S Lombardia

Vitalizi: dopo l’emendamento del M5S stop ai doppi benefici

Iniziano a liberarsi le poltrone occupate dagli ex politici e politici che percepiscono sia uno stipendio pubblico che il vitalizio regionale dalla Lombardia, e il merito e del MoVimento 5 Stelle. E’ una doppia vittoria nella partita contro i privilegi della casta, perché non solo la legge sul taglio dei vitalizi degli ex-consiglieri regionali è andata in porto grazie alla costante pressione dei nostri portavoce ma, grazie a un emendamento presentato dal consigliere M5S Stefano Buffagni, gli ex-consiglieri che hanno un incarico in un ente pubblico, che percepiscono quindi una doppia “remunerazione”, dovranno scegliere quale emolumento ricevere.

Così Mario Capanna, ex leader del Movimento studentesco, ha già rassegnato le dimissioni da presidente del Corecom Umbria scegliendo di continuare a percepire solo il vitalizio regionale. Ora toccherà ad altri importanti nominati politici. Tra gli ex consiglieri regionali individuati: Benito Benedini, presidente di Fondazione Fiera, Giovanni Bordoni (Confservizi Cispel), Emidio Isacchini (Aler Brescia), Riccardo Marchioro (Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde), Alessandro Moneta (Fondazione San Matteo di Pavia), Alessandro Folli (Consorzio Villoresi), Alberto Guglielmo (Fondazione Besta) e Agostino Agostinelli (Parco Adda Nord).

Pensavano di continuare a dormire sui loro privilegi ma il Movimento 5 Stelle li ha risvegliati. Non è tollerabile che il vitalizio, che è già un privilegio ignobile, si sommi uno stipendio pubblico. Era una beffa per tutti i cittadini costretti a pagare due volte.

Il sogno di una Lombardia senza privilegi né privilegiati sta iniziando a essere realtà.

Sforbiciata ai vitalizi in Lombardia

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Il Movimento 5 Stelle porta a casa una grande vittoria in Lombardia contro i privilegi della Casta.

Dopo mesi di denunce a mezzo stampa, proteste e, soprattutto, proposte, M5S Lombardia ha ottenuto una sforbiciata ai vitalizi d’oro degli ex consiglieri regionali. Un orrore che costa alle casse della regione 7 milioni di euro all’anno e che ingrassa 221 ex politici di tutti gli schieramenti.

Parliamo di una riduzione del 10 per cento, più che un taglio un rammendo. Ma un passo evidente in avanti nell’opera di pulizia delle istituzioni nella quale siamo impegnati.

La Lombardia risparmierà almeno 700 mila euro all’anno e, per di più, gli ex consiglieri otterranno il “vitalizio sforbiciato” a 66 anni e non a 60, come qualsiasi dipendente pubblico. Saranno poi finalmente pubblicati sul sito della regione i nomi ed i cognomi di chi percepisce il vitalizio e l’importo per ciascuno del privilegio che prima del nostro sbarco in regione erano avvolti nelle nebbie: la trasparenza inizia a tornare anche in Lombardia. Inoltre è stato approvato un nostro emendamento che non consentirà il cumulo di incarichi regionali (consulenze ecc.) con il vitalizio.

La Casta comunque continua a restare aggrappata ai privilegi e  a flirtare con l’illegalità. Non c’è stato modo, per esempio, di far approvare un nostro emendamento per bloccare l’esborso del vitalizio agli ex consiglieri condannati per reati contro la pubblica amministrazione o di mafia. Così, la Regione Lombardia continuerà serenamente a stipendiare i  condannati per tangenti.

La strada per avere istituzioni a servizio dei cittadini, e non dei politici, è ancora lunga ma noi non molliamo e siamo certi di riuscire a cambiare questo sistema marcio.

Un nostro progetto di legge che chiede di rimodulare i vitalizi su base contributiva (come per le pensioni di tutti noi) e la loro abolizione definitiva è bell’e pronto per essere discusso e approvato. Ma i partiti si opporranno in tutti i modi o fingeranno di dimenticarlo in un cassetto.

Non mancheremo di far sentire loro il nostro fiato sul collo. Abbiamo vinto una battaglia, ma la partita sui vitalizi, un virus che logora le istituzioni, non si chiude qui.

 

 

 

Vitalizi, Vittoria di M5S Lombardia: a settembre un primo taglio al privilegio

“I vitalizi agli ex consiglieri regionali hanno i giorni contati: un primo taglio dei privilegi arriverà finalmente a settembre dopo mesi di proposte e contestazioni del Movimento 5 Stelle Lombardia”, così Stefano Buffagni, consigliere  regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia.

“E’ una prima vittoria sul tema per il M5S Lombardia; a nostro avviso il taglio doveva prevedere misure più drastiche e definitive, tuttavia ci sembra un buon inizio, siamo riusciti comunque a inculcare a una Maggioranza che mai e poi mai avrebbe voluto tagliare i privilegi ai suoi ex politici che il periodo delle vacche grasse e dei privilegi è finito.

Ci sono volute denunce a mezzo stampa, proteste in aula, come quella simbolica con lo spray anticast, e ore di mediazione ma il progetto di legge che sarà discusso a settembre rappresenta il giro di boa di una politica che converge sulle richieste del M5S e dei cittadini rincorrendoci su temi come il taglio dei costi della casta, la trasparenza e la legalità.

Certo i vitalizi e i privilegi non sono defunti e la proposta che abbiamo tra le mani è solo dietetica ma l’ingresso nelle Istituzioni di M5S ha costretto chi amministra le istituzione a scendere finalmente a patti con la realtà; in questo momento è doveroso ricordare anche la grande vittoria del passato dei cittadini a 5 stelle quando con la raccolta firme Zero Privilegi iniziò il percorso di battaglia contro i privilegi di una politica scollegata dal mondo reale. Credo sia una prima vittoria dei cittadini nelle istituzioni; è solo l’inizio, noi non ci fermiamo di certo”, conclude Buffagni.

Taglio dei vitalizi, non perdiamo altro tempo

vitaliziIl tavolo di lavoro sulla riduzione dei costi della politica, convocato per oggi per discutere del taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali,  è stato rinviato a mercoledì.

Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle, dichiara: “La Maggioranza perde ancora tempo su di una decisione, quella del taglio dei vitalizi e degli stipendi degli amministratori regionali, che poteva serenamente essere già presa da tempo con un risparmio cospicuo per le casse regionali. I partiti non devono permettersi di perdere tempo, ogni giorno in più di ritardo è un danno economico per la Regione, uno “schiaffo” per i cittadini e un vantaggio solo per chi riceve questi privilegi ”.

“Si tratta di un privilegio che andrebbe abolito; dovendo intervenire al momento per la rimodulazione però, il M5S è orientato, dopo una consultazione on-line, a un taglio netto di privilegi che la classe politica si è affibbiata. Nei corridoi si parla di un taglio dei vitalizi del 10%: per noi è inaccettabile! Chiederemo oltre a un adeguamento degli esborsi a quanto versato, come per le pensioni Inps di qualsiasi cittadino, anche la pubblicazione in trasparenza dei dati di chi percepisce il vitalizio. Certo, a dispetto delle promesse di Maroni sui tagli, questo ennesimo stop al tavolo è il segnale che nella Maggioranza non c’è ancora la volontà di cancellare i privilegi della Casta”.

 

Vitalizi Regione Lombardia – #DeVitalizziamoli. Scegliamo insieme come farlo

Vitalizi Regione Lombardia – #DeVitalizziamoli. Scegliamo insieme come farlo

Uno degli obbiettivi che ci siamo posti entrati in Regione era quello di togliere i folli privilegi di cui la casta si è dotata negli anni.
In Regione Lombardia il Vitalizio è sicuramente un esempio di questo scempio.

 

I consiglieri attualmente in carica, compresi noi, come ben sapete non godono più, per fortuna, di alcun vitalizio grazie alla pressione che riuscimmo a fare, ancor dall’esterno, con la campagna “Zero Privilegi”.
Ora, da dentro le istituzioni, con molta più forza, stiamo lottando per dettare l’agenda sul tema e siamo riusciti a rimettere sul tavolo la revisione del privilegio dei vitalizi di cui godono gli ex Consiglieri Regionali.

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Io sono il rappresentante del Movimento 5 Stelle nel tavolo di lavoro sui costi della politica nel Consiglio Regionale. In questa sede si sta lavorando per diminuire gli stipendi dei dirigenti, diminuirne il numero (su questo tema nell’ultimo bilancio si è abbassato il tetto massimo a 200 a partire dal 1 Gennaio 2015) e sopratutto per rimodulare i vitalizi d’oro!!!
Sinceramente mi piacerebbe poterli totalmente #REVOCARE! Nostro malgrado questo esporrebbe la regione a centinaia di ricorsi con esito scontato: il privilegio revocato gli verrebbe riassegnato in quanto diritto acquisito e la Regione pagherebbe anche costi di processi, interessi e quant’altro.

 

Di conseguenza il nostro obbiettivo è proporre una soluzione che vada a diminuirli.

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Lettera aperta al Presidente Raffaele Cattaneo: riduciamo insieme i vitalizi

Caro Presidente,

nell’ottobre scorso il Movimento 5 Stelle ha denunciato il grave problema del privilegio dei vitalizi di cui godono almeno 221 ex Consiglieri regionali transitati in Lombardia nelle precedenti legislature.

L’esborso regionale, a fronte del versamento di contributi anche irrisori da parte degli ex Consiglieri, si attesta a circa 620 mila euro mensili.

Le somme versate ad ogni Consigliere,  pur considerando l’adeguamento della remunerazione al costo della vita, risultano di gran lunga superiori a quanto erogato dagli Istituti Nazionali di Previdenza. Read More

Viltalizi: mettiamoli sul sito regionale

Movimento 5 Stelle Lombardia ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo per sollecitare la pubblicazione sul sito di Regione Lombardia, nell’apposita sezione “Amministrazione trasparente”, dei nominativi di coloro che percepiscono un vitalizio, della data di inizio dell’erogazione e dell’importo e del complessivo ammontare dei contributi versati. “ Per noi – spiega Stefano Buffagni, consigliere M5S Lombardia – è fondamentale che tutti sappiano come viene speso il denaro pubblico. Solo grazie a dati ritenuti ingiustamente riservati, siamo riusciti a denunciare che la Regione spende circa 620 mila euro al mese in vitalizi ad ex consiglieri. Riteniamo che la pubblicazione di quei dati ricada tra gli obblighi di pubblicità e diffusione di informazioni delle pubbliche amministrazioni e che in Lombardia la trasparenza vada rafforzata”. “Siamo certi che il presidente del Consiglio Regionale saprà dare seguito ad una richiesta a costo zero e che contribuirebbe enormemente a spiegare, in parte, come il denaro dei cittadini lombardi viene speso. Un’operazione trasparenza aiuterà di certo anche a ricucire quel patto tra cittadini e istituzioni che i partiti hanno contribuito a disgregare assumendo, anno dopo anno, ingiusti provilegi”, conclude Buffagni.

Viltalizi: mettiamoli sul sito regionale

Viltalizi: mettiamoli sul sito regionale

Movimento 5 Stelle Lombardia ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo per sollecitare la pubblicazione sul sito di Regione Lombardia, nell’apposita sezione “Amministrazione trasparente”, dei nominativi di coloro che percepiscono un vitalizio, della data di inizio dell’erogazione e dell’importo e del complessivo ammontare dei contributi versati. “ Per noi – spiega Stefano Buffagni, consigliere M5S Lombardia – è fondamentale che tutti sappiano come viene speso il denaro pubblico. Solo grazie a dati ritenuti ingiustamente riservati, siamo riusciti a denunciare che la Regione spende circa 620 mila euro al mese in vitalizi ad ex consiglieri. Riteniamo che la pubblicazione di quei dati ricada tra gli obblighi di pubblicità e diffusione di informazioni delle pubbliche amministrazioni e che in Lombardia la trasparenza vada rafforzata”. “Siamo certi che il presidente del Consiglio Regionale saprà dare seguito ad una richiesta a costo zero e che contribuirebbe enormemente a spiegare, in parte, come il denaro dei cittadini lombardi viene speso. Un’operazione trasparenza aiuterà di certo anche a ricucire quel patto tra cittadini e istituzioni che i partiti hanno contribuito a disgregare assumendo, anno dopo anno, ingiusti provilegi”, conclude Buffagni.

DeVitalizziamoli. Stop ai vitalizi d’oro della casta in Lombardia

“Maxirendite per 221 ex consiglieri regionali lombardi ottenuti grazie a versamenti irrisori: in qualche caso un contributo di 27mila euro ne ha fruttati 492mila 395. Il record: 6mila 300 euro al mese percepiti dal 2005”. La denuncia del Movimento 5 Stelle, ripresa dalla stampa, ha sollevato un polverone in Lombardia.
Ben 221 ex consiglieri di tutti i partiti transitati in regione, in cambio di contributi spesso irrisori versati si è garantita vitalizi d’oro. Si parla di persone che fino alla scorsa legislatura hanno potuto maturare la pensione anche solo dopo due anni e mezzo di carica, per prenderla raggiunti i sessant’anni di età.

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