Como. Paratie, commissariare l’opera e coinvolgere i cittadini

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Per il M5S l’opera di protezione del lago di Como con paratie, iniziata nel 2008, ancora incompiuta e sulla quale è in corso un’inchiesta, va commissariata.

Per Stefano Buffagni, capogruppo di M5S Lombardia, e Luca Ceruti, consigliere comunale M5S di Como, “le paratie sono la dimostrazione che la politica di destra e sinistra ha fallito. Nemmeno un bambino che costruisce con i Lego riuscirebbe a dimostrare l’incapacità di cui hanno dato prova i politici comaschi. Sul progetto c’è stata un’approssimazione da dilettanti allo sbaraglio. Ora ci prova pure Maroni a mettere l’opera sotto l’ala protettiva della regione. E’ la stessa Lega che era nella Giunta di Como quando si è dato il via a questo pasticcio.

L’opera deve essere commissariata, e i cittadini devono decidere quale progetto possa mettere fine allo scempio per poi affidarla a professionisti seri. Stando ai fatti varrebbe poi la pena dare il coordinamento dei lavori e la loro supervisione a degli “umarells”, pensionati che sorvegliano volontariamente i lavori in corso, per non ricadere negli errori del passato. Avrebbero sicuramente più a cuore loro, piuttosto che i politici locali, le sorti del lungolago. Resta la nostra richiesta di dimissioni per il sindaco che aveva promesso di risolvere il problema e ha fallito”.

Como. Paratie, una Salerno-Reggio Calabria in salsa comasca. Il sindaco faccia un passo indietro

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Il sindaco di Como, Mario Lucini (Pd), e il suo predecessore, Stefano Bruni (Fi), risultano indagati per presunte irregolarità negli appalti per la realizzazione delle paratie di protezione sul lungolago. Il M5S chiede al sindaco un passo indietro.

Per Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia: “Il PD dia per una volta il buon esempio e il sindaco faccia un passo indietro. Le paratie rappresentano un vergognoso spreco di soldi pubblici e un intollerabile esempio di superficialità nella progettazione e nella pianificazione. Sono una ferita aperta per la città, una vera e propria Salerno-Reggio Calabria in salsa comasca. Abbiamo buttato anni e soldi in un progetto inutile, i lavori non sono conclusi e il sindaco risulta indagato”.

Per Luca Ceruti, consigliere comunale del M5S Como: “Il sindaco si è preso sulle proprie spalle la responsabilità sul cantiere e da candidato aveva promesso che avrebbe risolto il problema delle paratie. Il progetto doveva essere cancellato a Como non serviva nessun muro. Questo sindaco evidentemente ha fallito, faccia un atto di responsabilità e si dimetta. Il nostro lago e la nostra città meritano di più”.

Tremezzina, siamo ormai alla farsa: si interpellino i laghèe!

PD e PdL si sono scontrati sul reperimento di risorse per la variante Tremezzina, un progetto da almeno 330 milioni di euro che impatterebbe pesantemente sull’ambiente con una galleria di oltre sette chilometri. Entrambi i partiti giudicano l’opera strategica e urgente, nonostante siano numerose le proposte alternative dei cittadini interessati dall’alleggerimento del traffico sulla statale.

Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S Lombardia, dichiara: “Siamo ormai alla farsa. L’Assessore regionale ai trasporti del Pdl Del Tenno chiede di reperire risorse per aprire la montagna con una galleria a Roma, mentre gli onorevoli comaschi del PD, chiedono denaro all’Assessore e a Regione Lombardia. Per fortuna a Roma Governano insieme. Le persone che vivono nella zona restano del tutto inascoltate. Noi siamo con i laghée”.

“L’abbiamo ribadito più volte: i soldi non ci sono per quell’opera, il resto è solo propaganda. Da subito si possono invece adottare provvedimenti concreti e leggeri, con il consenso dei cittadini, che risolvano la questione della strada Regina di cui si parla da oltre 20 anni”, conclude il consigliere.

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Tremezzina, decidano i cittadini

Si è tenuto ieri a Argegno, in provincia di Como, l’incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo “Variante Tremezzina, viabilità, trasporto”.

Il Consigliere regionale Stefano Buffagni è intervenuto esprimendo perplessità sul progetto preliminare dell’infrastruttura che vedrebbe collegare Argegno e Griante con una strada di quasi 10 chilometri di cui 7 e mezzo in galleria.

“Prima di dare il via a un’opera faraonica come quella ipotizzata – ha sostenuto il consigliere – è necessario informare con estrema chiarezza i cittadini sul progetto, sull’impatto che ha sull’ambiente, sulle ricadute sul territorio e immaginare anche soluzioni alternative. Sono gli abitanti della sponda ovest del lago che devono esprimere direttamente il loro orientamento, non ha senso che per un’opera così impattante le scelte vengano prese e calate solo dall’alto. E’ poi necessario tenere i piedi per terra. Si parla dagli anni Ottanta di aprire la montagna con una galleria al costo di almeno 330 milioni di euro e questi soldi in Regione non ci sono”.

Luca Ceruti, consigliere comunale di Como del Movimento 5 Stelle “I tempi di consegna dell’opera sono vaghi e la manutenzione andrebbe a incidere ogni anno con ulteriori costi. Si parla di un cantiere che durerà quindici o 20 anni e i tempi potrebbero anche dilatarsi di molto. Il turismo, e gli abitanti della zona soffriranno enormi disagi. E’ necessario informare i cittadini su altre possibilità”.

Si rischia poi, di almeno quindici anni per i lavori anche se i tempi potrebbero dilatarsi di molto. E’ palese che il turismo ne soffrirà enormemente

Tra le opzioni alternative esplorate e avanzate dai cittadini nel corso del partecipato incontro, vi è quella dell’allargamento dell’attuale strada provinciale, la demolizione di 7 case da espropriare con valori molto conveniente grazie agli impatti degli estimi ambientali, con un investimento inferiore ai 20 milioni. Contestualmente servirebbero investire ulteriori 20 milioni sui trasporti pubblici, con nuovi battelli, autobus elettrici di dimensioni inferiori in modo da rendere più agevole il passaggio nelle strade, aumentandone le corse e creando sinergie tra i vari mezzi di trasporto con coincidenze con treni e quant’altro. L’investimento complessivo sarebbe inferiore ai 50 milioni, ma comporterebbe, oltre alla salvaguardia del paesaggio lacustre comasco, anche una positiva ricaduta in termini di servizi per i cittadini, con importanti risvolti occupazionali.

Resta basilare per il M5S indire, al momento opportuno, un referendum tra i cittadini per farli esprimere, dopo esser stati informati, sugli sviluppi del loro territorio, prima di mettere in “cantiere decennale” l’ennesima opera faraonica senza copertura finanziaria.