No a cessione quote TRENORD a FS: mozione M5S. Il PD si astiene, Maroni tenta la censura.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione del M5S che chiedeva il mantenimento di quote FNM in TRENORD in capo alla holding di cui Regione è socio di maggioranza. Il M5S propone, al contrario, che FNM si consolidi acquisendo le quote di Trenord in capo a Trenitalia-Divisione Regionale.

Per Stefano Buffagni, consigliere regionale del M5S e primo firmatario della mozione: “Noi vogliamo tutelare gli interessi dei lombardi che pagano centinaia di milioni di euro per un servizio scandente. L’obbiettivo della mozione era difendere gli interessi dei pendolari lombardi. Per il PD e Maroni è più importante il volere di Renzi. Noi non molliamo, la nostra posizione è chiara, prima i pendolari che gli interessi di partito”.

Iolanda Nanni, consigliere regionale del M5S Lombardia, aggiunge: “E’ urgente dare un indirizzo politico chiaro a FNM: un’azionista come la regione, può e deve intervenire su quanto accade in una sua partecipata indiretta. Maroni ha provato a censurare la nostra mozione con una lettera al Consiglio regionale. E’ gravissimo: l’ipotesi di cessione di quote societarie finisca sulla stampa senza essere discussa in Consiglio Regionale. La cessione finirebbe per danneggiare i pendolari già tartassati dai disservizi e dai ritardi. Prova ne sia quanto accaduto sulla Milano Brescia: FS e Trenitalia non hanno nessun interesse nel finanziare il trasporto pubblico applicando una logica preferenziale per investimenti in alta velocità a discapito delle linee pendolari”

Lettera Maroni Trenord

 

FNM deve acquisire quote maggioranza di Trenord per ammodernare la linea e rilanciare gli investimenti. Mozione M5S.

Domani il consiglio regionale discuterà una mozione del M5S Lombardia che ha come obiettivo quello di indirizzare FNM ad acquisire la maggioranza delle quote societarie di Trenord.

Secondo il portavoce del M5S Stefano Buffagni, primo firmatario della mozione, “solo consentendo a FNM di acquisire la maggioranza delle quote societarie di Trenord potremo compensare la riduzione di acluni servizi ferroviari da parte di Trenitalia e incrementare l’approvigionamento di materiale rotabile su tutta la rete regionale”.

“Non vogliamo più vedere foto pubblicate sui social di carrozze al collasso, sedili sfasciati o mancanti e display che segnalano infiniti minuti di ritardo a causa dei consueti guasti tecnici – prosegue Stefano Buffani. Per questo con la nostra mozione chiediamo inoltre a Maroni e all’assessore ai trasporti Sorte di richiedere a Ferrovie dello Stato la promozione di interventi di potenziamento infrastrutturale e di aprire un tavolo istituzionale con il Minstero per fare in modo che gli investimenti programmati non rimangano le solite promesse della Lega. Per il bene dei pendolari lombardi ci auspichiamo il voto favorevole delle altre forze politiche domani in aula”.

“La nostra mozione nasce da una visione sul Tpl differente da quella di Regione Lombardia, che secondo le ultime voci di palazzo vorrebbe vendere le quote di Trenord a società come Trenitalia o Ferrovie dello Stato che finirebbero per commercializzare i servizi per un target diverso da quello pendolare, aumentando notevolmente i costi e diminuendo la capillarità del servizio sul territorio. Noi crediamo nella prevalenza del “pubblico” nella gestione del servizio ferroviario regionale per tutelare le categorie di chi usa i treni per lavoro o per studio, non per tagliarli fuori” – conclude la portavoce del M5S in Regione Iolanda Nanni.

Spacca la testa a una ragazza sul treno. E’ il flop dell’operazione “sicurezza sui treni” di Maroni

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Quello che è successo sabato scorso su un treno regionale Bergamo-Milano fa rabbrividire. Una ragazza di 22 anni alle ore nove di sera è stata aggredita ferocementeper 15 euro e uno smartphone. Questo è il bottino per cui il malvivente, che si aggirava liberamente sul treno, ha quasi rischiato di ammazzare una ragazza, che ora è ricoverata al San Raffaele dove sarà operata alla testa per ridurre la frattura e curata alla mano usata per proteggersi faccia e testa dalle martellate. La Lega Nord ha venduto l’operazione “Security Team” di Trenord come la panacea al problema della sicurezza, ma il fallimento è totale. Servono azioni concrete e non operazioni di mera facciata a fine propagandistico. E’ importante sottolineare, oggi più che mai, che quelli che il governatore Maroni aveva spacciato come “vigilantes” sono semplici “assistenti alla clientela” assunti senza alcun titolo per prevenire ed intervenire in caso di aggressioni e rapine sui treni. Come dimostrato da questa triste vicenda non solo la copertura di questo personale è insufficiente ma, anche se fossero stati presenti, non avrebbero potuto fare niente per fermare l’imboscata. Sono i dati che danno torto a Maroni, non il M5S. Perché l'”operazione vigilantes” non è servita in alcun modo ad arginare i fenomeni di micromilinalità sui treni lombardi, bensì gli indici sugli episodi di violenza sono in costante incremento. Un’operazione fallimentare, costata ai cittadini lombardi ben 7 milioni di euro,  con cui si potevano assumere guardie giurate, abilitate ad intervenire in flagranza di episodi di aggressione ed attivando un piano di prevenzione. Il problema della sicurezza sui treni è da affrontare in modo serio e non con gli annunci. I lombardi non possono affidare la loro sicurezza al pressapochismo leghista che ha ottenuto fin qui meno controlli, meno sicurezza, meno espulsioni, più costi e burocrazia a spese di tutti noi. E’ osceno che l’aggressore di origini romene, già conosciuto alle forze dell’ordine e espulso, potesse circolare liberamente nel nostro Paese. Questo delinquente poteva togliere la vita a una ragazza italiana innocente. Le responsabilità sono di Renzi, che si occupa solo di sicurezza delle banche e mai di quella dei cittadini, e del suo ministro degli interni che assomiglia sempre più ad un fantoccio. Tra il flop delle espulsioni e il bluff del reato di clandestinità è chiaro che la sicurezza non è nell’agenda di chi governa la Lombardia e l’Italia.

Iolanda Nanni – Consigliere del M5S Lombardia e membro della Commissione Trasporti
Stefano Buffagni – Capogruppo del M5S Lombardia

Centri Manutenzione TRENORD: lavoratori della manutenzione prima “formati” poi lasciati a casa (mentre circolano treni guasti e vagoni forno)

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Nel solleone agostano, il M5S Lombardia continua a denunciare sprechi e mancata trasparenza di TRENORD, azienda che gestisce il servizio ferroviario regionale, sul quale perdurano da mesi problemi e disagi all’utenza legati alla manutenzione dei treni, oltre alle disdette, da parte di TRENORD, dei contratti applicati agli operatori specializzati del settore manutenzione.

Il M5S Lombardia intende chiarire questa vicenda ed ha depositato un’interrogazione (SCARICA QUI) a firma dei consiglieri regionali M5S Iolanda Nanni, membro della Commissione Trasporti, e di Stefano Buffagni (membro della Commissione Attività Produttive).

Iolanda Nanni dichiara: “Abbiamo appreso dai lavoratori del Centro Manutenzioni di Milano Fiorenza che TRENORD, nell’arco di questi ultimi mesi, non sta rinnovando i contratti di apprendistato (46 mesi) ai lavoratori, lasciandoli a casa senza alcuna motivazione. Si tratta di un investimento aziendale sulla formazione di lavoratori specializzati che, in questo modo, viene mandato in fumo, bruciando risorse essenziali al buon funzionamento del servizio ferroviario. E ciò accade proprio nel momento in cui alcuni Centri di Manutenzione TRENORD soffrono la carenza di personale e la pessima qualità del servizio ferroviario è sotto gli occhi di tutti: treni con vagoni forno e che necessitano di manutenzioni capillari che circolano sulle linee lombarde causando disagi, malori e disservizi continui all’utenza.

“La cosa paradossale di tutta questa vicenda – continua Nanni –  è che, da una parte, TRENORD dichiara di investire in formazione del personale, specificatamente qui si tratta di operatori specializzati manutenzione rotabili, dall’altra dopo 46 mesi di formazione e lavoro li lascia a casa senza alcuna apparente motivazione. A ciò si aggiunga che il centro di manutenzione di Milano Fiorenza ha un numero di operatori sottodimensionato rispetto alle necessità di intervento. Tutto ciò contravviene ogni logica di buon senso e di buona gestione aziendale. Non va dimenticato, infatti, che l’azienda TRENORD gode di finanziamenti pubblici erogati da Regione Lombardia, di cui è azienda indirettamente partecipata, e pertanto soggetta al controllo diretto regionale. Per questo, con la nostra interrogazione, chiediamo agli Assessori competenti di fare chiarezza e monitorare più capillarmente l’azienda, pretendendo da TRENORD di ottenere le motivazioni di tali scelte aziendali che si ripercuotono sulla qualità del servizio ferroviario regionale”.

Trenord e la trasparenza, due sconosciuti

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“Egregi consiglieri, faccio seguito alla vostra contenente la richiesta di informazioni in merito ai patrocini, onerosi e non, concessi da TRENORD negli ultimi quattro anni, per rappresentare che, ai sensi dell’art. 112 del Regolamento generale del Consiglio Regionale, non si ritiene sussistano i presupposti per l’esercizio del diritto di accesso.”

Questa è la risposta che Trenord, un’azienda finanziata con milioni e milioni di euro da Regione Lombardia, quindi dai cittadini lombardi, ha dato ai consiglieri regionali M5S Iolanda Nanni e Stefano Buffagni che con un’interrogazione avevano chiesto informazioni riguardanti i patrocini onerosi concessi dall’azienda. La motivazione? Trenord non è direttamente partecipata da Regione Lombardia.

Una risposta, anzi una non risposta, che dà la misura sul livello di trasparenza che regna in quest’azienda.

Volevamo vederci chiaro sulla questione dei patrocini, una sorta di zona grigia su cui andrebbe fatta definitivamente luce, uno strumento che nel passato è stato usato dal sistema Formigoni per finanziare questo o quell’amico. E dato che rumors parlerebbero di strane contribuzioni ad università, concorsi letterari e amicizie con professori, abbiamo provato a chiedere all’azienda tramite un atto istituzionale, in qualità di cittadini eletti. Ma è stato un buco nell’acqua.

Per tentare di riacquistare il consenso dei cittadini, perso a colpi di ritardi, treni affollati, soppressioni e disagi cronici, Trenord e Regione Lombardia non perdono occasione di convocare conferenze stampa per sbandierare ogni minimo investimento. Ma quando il consiglio regionale della Lombardia chiede di vederci chiaro su come vengono spesi i soldi dei lombardi, allora la risposta è no.

Per un’azienda che dipende dalla Regione la trasparenza dovrebbe essere la norma, non un optional!  Ma noi non ci arrendiamo. Arriveremo alle informazioni che stiamo cercando per  renderle note a tutti i cittadini. Anche i vertici di FNM (Ferrovie Nord Milano) avevano lo stesso atteggiamento, eppure siamo riusciti a far venire a galla le spese pazze dell’ex-presidente Achille e tutto lo sporco che l’azienda nascondeva sotto il tappeto.

Iolanda Nanni e Stefano Buffagni – Portavoce regionali del M5S Lombardia

 

Secondo “Restitution day”: in due anni restituiti 815.143 euro

Secondo “Restitution day”: in due anni restituiti 815.143 euro

Assegno-2015Il Movimento 5 Stelle Lombardia, ad un anno dal primo “Restitution day” continua a mantenere fede all’impegno preso con i cittadini: anche quest’anno sono stati destinati gli extra stipendi dei consiglieri regionali al fondo per le piccole e medie imprese lombarde.

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Il bonifico con cui ho restituito parte del mio stipendio come promesso

In due anni i 9 portavoce hanno restituito alle casse regionali 815.143 euro che si aggiungono agli oltre 2 milioni di euro di rimborsi elettorali non richiesti dal movimento, per un totale di 2.815.143 euro.

Tutta la soddisfazione nelle parole del nostro capogruppo Dario Violi: “Questo è il nostro secondo ‘Restitution day’: quello che ci distingue dagli altri gruppi politici è che noi manteniamo le promesse; abbiamo tagliato l’indennità consiliare e restituiamo denaro pubblico al fondo regionale di sostegno per le piccole e medie imprese.”, spiega Dario Violi, capogruppo del movimento 5 Stelle della Lombardia.”

Attualmente lo stipendio dei consiglieri regionali è di oltre 8 mila euro al mese, un’enormità. La politica non può essere un lavoro per arricchirsi ma deve tornare a essere un servizio ai cittadini. Questo discorso evidentemente non è condiviso dagli altri gruppi politici, non dal PD, dalla Lista Ambrosoli, dai leghisti, da Forza Italia e da NcD. Eppure la nostra restituzione, un’azione concreta a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione, dimostra che si può ancora tagliare sui costi della politica. Se solo tutti gli 80 consiglieri regionali si riducessero come noi lo stipendio che percepiscono il risparmio annuale per la regione sarebbe sfiorerebbe i 5 milioni di euro all’anno. Esistono forze politiche che promettono, con il PD in testa, e poi esistono forze politiche che fanno come il Movimento 5 Stelle.

 

M5S Lombardia

Non parteciperemo all’inaugurazione di Expo

Il M5S Lombardia ha declinato l’invito a presenziare agli eventi inaugurali di Expo 2015.

“Il MoVimento 5 Stelle, – hanno spiegano i nove portavoce regionali in una missiva – come dimostrato dalle costanti e continue battaglie, fuori e dentro le istituzioni, dalle denunce di sprechi di denaro pubblico, di conflitti d’interesse e di cementificazione isterica, dalla sottolineatura dell’incoerenza di un tema perseguito solo a livello comunicativo e sconfessato dalla scelta dei partner commerciali, non si sente rappresentato da questa manifestazione universale e, pertanto, nessuno dei componenti del gruppo regionale parteciperà agli eventi inaugurali”.

E aggiungono: “Nonostante la nostra visione critica su questa manifestazione universale, che, per come è stata pensata crediamo fungerà più da imbuto verso la sola Milano e l’anonima area di Rho-Pero piuttosto che da porta d’accesso alle bellezze del nostro paese, ci auguriamo comunque che l’afflusso di visitatori previsto possa realmente tramutarsi in una spinta positiva per il turismo e l’economia di tutti i territori italiani”.

Incontriamoci! Tour dei portavoce regionali lombardi per confrontarsi con i cittadini

incontriamoci-2Abbiamo organizzato un tour nelle province lombarde che prevede una serie di nuovi incontri-dibattiti con i cittadini per confrontarci sul lavoro svolto in questi primi due anni in Consiglio Regionale: daremo così la possibilità a tutti di esprimere un giudizio reale, onesto e senza filtri sul nostro operato.

Le serate di approfondimento, che prenderanno il via ad inizio aprile, inizieranno con una breve introduzione e presentazione dei consiglieri regionali sulle attività svolte, sull’organizzazione del lavoro, sui canali informativi del gruppo consiliare e sugli strumenti istituzionali a disposizione dei cittadini per dare seguito alle richieste che provengono dal territorio. Dopodiché la parola passerà ai cittadini.

Sarà anche l’occasione giusta per fare un’analisi delle dinamiche di partecipazione messe in atto fino ad oggi: cosa ha funzionato, come ad esempio il portale LEX regionale, e cosa invece andrebbe migliorato, come il meccanismo dei gruppi di lavoro.

Infine, al termine di tutti gli incontri, verrà pubblicato un documento conclusivo che raccoglierà commenti, critiche e i suggerimenti della cittadinanza emersi in ogni appuntamento.

Confidiamo davvero in una partecipazione numerosa: sarà un’opportunità per migliorare come portavoce, e tutti insieme come MoVimento 5 stelle!

OGNI EVENTO SARA’ TRASMESSO IN STREAMING SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

Appuntamenti già in programma:

Lecco – 2 aprile – Lecco (Riguarda lo streaming dell’evento)

Milano Nord – 14 aprile – Auditorium Centro Civico di Barbaiana, Lainate (Riguarda lo streaming dell’evento)

Monza e Brianza – 24 aprile – Urban Center, Via Turati 7, Monza (ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Bergamo  – 7 maggio – Sala Conferenza F. Galmozzi, via T. Tasso 4, Bergamo (ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Milano Sud – 12 maggio – Sala del Teatro Comunale di Via Verdi 3, Corsico (ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Varese – 21 maggio – Sala COOP, Viale Belforte 165, Varese (ore 21)

Sondrio – 4 giugno – Policampus Sala Blu – via Tirano s/n 23100 Sondrio (ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Lodi – 11 giugno – Aula Famiglia Nuova, Via Agostino da Lodi 11 (ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Brescia – 19 giugno – Centro civico A. Papa in via Santellone n°2 Brescia (Ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Cremona – 2 luglio – Via Vecchio Passeggio 1, Cremona (Ore 21) (Riguarda lo streaming dell’evento)

Gli appuntamenti con le rimanenti province di svolgeranno a settembre. Le date verranno comunicate al più presto sui nostri canali.

I portavoce regionali del M5S Lombardia

 

Consumo suolo: M5S occupa i banchi della presidenza in Lombardia

Libretto del regolamento dell’aula alla mano, i consiglieri del M5S hanno occupato per qualche minuto i banchi della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, perche’ in disaccordo sulla gestione delle votazioni degli emendamenti al progetto di legge sul consumo di suolo.

Durante l’occupazione, c’e’ stato anche un diverbio tra il consigliere M5S Stefano Buffagni e l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi.

Il presidente dell’assemblea Raffaele Cattaneo ha richiamato due volte i cinquestelle, facendo mettere a verbale il secondo richiamo. Dopo qualche momento di confusione, in cui non sono mancate dai banchi della maggioranza incitazioni all’espulsione dei consiglieri M5S, gli ‘occupanti’ sono tornati ai loro banchi.(ANSA).

EXPO. L’incontro di M5S con il Commissario Sala

incontro-sala3Lunedì 7 luglio 2014 i portavoce (regionali e del Comune di Milano) del Movimento 5 Stelle hanno incontrato il Commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala. Presenti all’incontro anche il dr. Christian Malangone, Direttore Generale della Direzione Business Planning & Control, e l’ing. Paolo Molaioni (Responsabile Autorizzazioni e Sicurezza della Direzione Constructions & Dismantling).

Durante il colloquio, richiesto dal Movimento 5 Stelle per approfondire diversi temi relativi all’esposizione universale che si terrà a Milano dal maggio prossimo, sono state affrontate numerose questioni.

All’apertura dell’incontro il dott. Sala ha presentato una relazione introduttiva sullo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione del sito espositivo e, anche alla luce degli scandali giudiziari che hanno coinvolto aziende che si sono aggiudicate alcuni appalti, approfondito il ruolo e i poteri del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, chiamato dal Governo Renzi a vigilare sulla correttezza e la legalità degli appalti in essere e in divenire di Expo 2015.

I LAVORI SULLA PIASTRA. Lo stato di avanzamento dei lavori per Expo 2015 non preoccupa il commissario Sala. La piastra è completa al 60% mentre i lavori di rimozione delle interferenze sul sito sono completi al 90%. Sugli allestimenti, di spettanza alla ditta Maltauro coinvolta in indagini della Magistratura, sono rilevate delle problematicità anche per il possibile commissariamento dell’azienda che se li è aggiudicati. Sala esprime poi preoccupazione sull’aumento dei costi relativi alle riserve, e cioè tutte quelle richieste di esborso extra da parte delle aziende che operano sul sito per cambiamenti del crono programma dovuti a cause non imputabili direttamente alle stesse, come ad esempio il maltempo o ritardi burocratici e amministrativi. Infine, da settembre 2014 a marzo 2015, l’attenzione sui cantieri dovrà essere costante perché saranno questi i mesi che vedranno la più alta concentrazione di operai sul cantiere anche per l’arrivo dei paesi esteri.

IL RUOLO DEL PRESIDENTE DRLL’ANAC. Il dott. Sala ha spiegato che il dott. Cantone avrà l’onere di verificare la correttezza di tutte le gare già assegnate (2500 affidamenti) e quelle ancora da assegnare, relative soprattutto agli allestimenti e ai servizi. Nell’approcciare questo lavoro, molto impegnativo in termini di tempo, si cercherà di mediare tra l’urgenza di portare a termine i progetti e la necessità di controllo. Tra le facoltà assegnate al dott. Cantone vi è quella di mettere in amministrazione controllata appalti delle aziende anche in mancanza di un giudizio definitivo della Prefettura, come nel caso della Maltauro. Per le gare di appalto future il dott. Cantone chiederà la partecipazione di membri esterni nelle commissioni che giudicheranno le gare. Il dott. Sala si è dichiarato soddisfatto della nomina di Cantone: “ben venga che ci sia una figura che dia un po’ di sicurezza al sistema generale”.
PARTECIPAZIONE A EXPO. Al 7 luglio 2014 risultano essere 53 i contratti firmati dai paesi partecipanti e due sono in fase di definizione. Per il Commissario straordinario una così alta partecipazione è un successo se ci si confronta con l’Expo che si è tenuta a Shanghai e che ha visto la partecipazione di 42 nazioni.

LE INDAGINI. Le indagini che hanno coinvolto Infrastrutture Lombarde hanno costretto Expo S.p.A. a rivedere la collaborazione con la società che dava supporto nella preparazione delle gare, nella direzione dei lavori di costruzione della piastra e che si occupava di tutta la parte amministrativo-legale relativa alle riserve iscritte. “E’ chiaro che la messa fuori gioco della struttura Ilspa ha rallentato temporaneamente l’avanzamento dei lavori”, ha dichiarato il Commissario, “ma siamo vicini alla firma di una convenzione con le Ferrovie dello Stato: ci avvarremo principalmente di Italferr”. Marco Rettighieri sostituisce da settimane Angelo Paris nella direzione dei lavori affiancato comunque dal personale Ilspa non coinvolto nelle indagini.

I COSTI DI EXPO. Solo il sito dell’esposizione universale costerà 1 miliardo e 300 mila euro. Il Governo ha garantito la copertura della quasi totalità delle spese. Per il dott. Sala al momento si registra un sostanziale pareggio virtuale considerando le spese e le entrate attese: 1 miliardo di euro dai paesi che parteciperanno all’evento per la costruzione dei padiglioni e 300 milioni investiti dalle aziende. Solo con un dopo Expo virtuoso però questo sostanziale pareggio potrà trasformarsi in un reale recupero dell’investimento iniziale. Sala ha dichiarato “non sento che stiamo correndo il rischio del disastro economico”.

Terminata la relazione introduttiva i portavoce del Movimento 5 Stelle della Lombardia hanno rivolto numerose domande al Commissario Sala. Questi i temi trattati e le risposte ricevute dal Movimento 5 Stelle.

DEROGHE. Il dott. Sala ha dichiarato che le deroghe hanno riguardato esclusivamente la riduzione dei tempi burocratico-amministrativi e non la concessione di appalti senza procedure di gara. Anche in materia ambientale, le due deroghe hanno riguardato la riduzione dei tempi della procedura di  Valutazione di Impatto Ambientale e quelli di approvazione del piano scavi.

PIANO GESTIONE RIFIUTI. Secondo le stime, circa 130 tonnellate di rifiuti al giorno saranno rimossi dal sito dove ci sarà obbligatoria la raccolta differenziata. Per la gestione dei rifiuti, anche per ovviare eventuali rischi di infiltrazione malavitosa, l’idea, al momento, è di rivolgersi a AMSA.
APPALTI, AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE E COLLAUDI. A breve sarà trasformata la sezione del sito “Amministrazione trasparente” in “Open Expo”, una sezione nella quale sarà disponibile una maggior quantità di dati in forma più accessibile. I collaudi si terranno in prossimità dell’apertura dell’esposizione.

OCCUPAZIONE. Saranno circa 300 i dipendenti diretti e non supereranno i 325. Ci saranno poi 700 contratti temporanei di questi ad oggi ce ne sono pochi, quasi tutti entreranno nel 2015. Expo S.p.A. ha valutato che, per l’esposizione, saranno necessari 500 volontari ogni giorno per un totale di 7000 mila unità che opereranno sul sito, singolarmente, per 14 giorni. Expo S.p.A. si avvarrà anche di volontari in servizio civile nazionale. Il personale di pertinenza dei paesi ospiti di Expo andrà dalle 50 alle 200 unità per padiglione e ci saranno servizi extra con aziende per la manutenzione e le pulizie del sito. In tutto opereranno sul sito 8-9 mila persone e il sito sarà aperto dalle 10 alle 23.

TURISMO. L’Expo è un caso scuola perché il paese ha perso posizioni nel turismo internazionale. Expo ha già venduto in Cina 650 mila biglietti direttamente ai tour operator e si sta lavorando ad un accordo per altri 500 mila biglietti. Expo ha lavorato con la Farnesina per un aumento del numero di visti da concedere. La regione Lombardia, che ha la delega al turismo, sta impostando delle attività in previsione di Expo anche per costruire una rete di offerta che consenta al visitatore di tornare in Italia. Nel padiglione italiano esisterà uno spazio per promuovere le destinazioni locali.

VIE D’ACQUA. I lavori  del tratto sud non termineranno in tempo per l’esposizione.

POST EXPO. Expo dovrà lasciare un messaggio innanzitutto aprendo il dibattito sui temi trattati dall’esposizione universale, ovvero quelli dell’alimentazione. Per il futuro dell’area Expo, al momento non c’è un progetto definito. Arexpo S.p.A. aprirà un bando rivolto ai privati prima delle vacanze estive per la raccolta di progetti che definiranno il futuro dell’area e dei terreni sui quali sarà ospitata l’esposizione. Uno dei vincoli è che il terreno dovrà essere al 54% verde.

RUOLO DI CONSIP. La Consip è stata interpellata dalla società Expo S.p.A. per l’elaborazione delle gare d’appalto ma ha dichiarato di non essere in grado di produrre la gare richieste visti i tempi ristretti e l’organico sottodimensionato. I documenti ufficiali saranno trasmessi al Movimento 5 Stelle.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E SANITÀ. Il Commissario Unico ha dichiarato che il tema della mobilità e dei trasporti, così come quello dell’eventuale finanziamento di ospedali e la costituzione di unità di crisi nei punti nevralgici, è di competenza della Regione Lombardia. Per quanto riguarda i trasporti, il dott. Sala ha sottolineato che, al di là della costruzione delle strutture di superficie, come la Pedemontana, occorrerà ora concentrarsi sui mezzi di trasporto già esistenti al fine di gestire al meglio il traffico di persone presente nei mesi di Expo: si calcolano 24  milioni di visitatori. Il problema sarà reperire i fondi necessari a coprire i costi extra derivanti dalla gestione e dal funzionamento dei mezzi pubblici e della sicurezza, perché ad esempio la metropolitana dovrà restare aperta fino all’una e trenta. Expo S.p.A., Comune di Milano e Regione hanno chiesto al Governo un fondo di 50-60 milioni.

SICUREZZA. E’ stato istituito un comitato, presieduto dal Comandante dei Vigili di Milano, Tullio Mastrangelo, che si occuperà della sicurezza.

A conclusione dell’incontro il Commissario Sala ha riconosciuto il Movimento 5 Stelle come interlocutore attento soprattutto sul tema della legalità.  La puntuale preparazione sul tema del M5S si è tradotta in innumerevoli richieste di chiarimenti e accessi agli atti ai quali la Società Expo S.p.A. ha risposto e risponderà con sollecitudine.